#PER CHI AMA: Electro/Jazz |
La band belga si gioca la carta del sesto album in maniera vincente, non cambia i registri del proprio stile, anzi li esalta e mette a fuoco. Dinanzi ad una concezione sonora ricercata e propensa ad interagire con le idee di artisti del calibro di Bonobo e Wax Taylor, i Boogie Belgique si destreggiano in bella maniera tra trip hop, new jazz, lounge music, elettronica e pop. Musica dai ritmi pulsanti che a volte emulano la dance music da club con innesti funk, ma con melodie studiate e mai pesanti, in modo da far apparire sempre, l'insieme musicale del disco, assai leggero, accessibile, sofisticato ed intelligente. I fiati fanno la differenza stilistica, per un disco concepito nel ricordo musicale degli anni '30, quei rigogliosi anni prima della guerra, un sound che infondeva serenità e ottimismo per il futuro, un amarcord, che in quest'opera, nasconde però, una velata malinconia nel suo essere costantemente orecchiabile e ricercato, con numerosi innesti di campionature datate e un'atmosfera vintage, che veramente ci rimandano in quegli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale. Fondamentale per capire il senso di questo album è guardare il video di "Mercury" (in puro stile "Metropolis"), che a mio parere è l'apice compositivo di questo valido lavoro, dove assaporare l'estetica intelligente che la band belga dona, anche attraverso semplici immagini d'epoca, alla sua musica dal taglio lounge, senza disdegnare una visione riflessiva ed odierna, sul degrado urbano, la caduta della società e il disagio sociale. Risulta normale, quindi, che al sottoscritto, brani come la già citata "Mercury", "Fly" e la morbida "How Deep is the Ocean", dal tocco così etereo ed astratto, pur restando in tema jazz e new jazz, facciano immenso piacere, perchè emulano certe evoluzioni del miglior acid jazz di nicchia, degli anni '90. Per concludere, posso dire che non ho alcun dubbio ad affermare, che il progetto nato una decina d'anni or sono, dalla mente di Oswald Cromheecke, con l'aiuto dei collaboratori di oggi, Emily Van Overstraeten, Cedric Van Overstraeten, Aiko Devriendt, Ambroos De Schepper e Martijn Van Den Broek, sia la sua realizzazione discografica migliore. 'Machine' è un gioiellino pop,con una splendida ed evocativa grafica di copertina, tutto da ascoltare, ballare e poi magari riflettere su quello che oggi ci circonda. A mio avviso un album, più introspettivo ed ipnotico e profondo, del loro più famoso album 'Volta'. (Bob Stoner)
(Music Mania Records - 2022)
Voto: 75
https://boogiebelgique.bandcamp.com/album/machine-2
Voto: 75
https://boogiebelgique.bandcamp.com/album/machine-2