#PER CHI AMA: Jazz |
Michel Fernández è una sorta di leggenda in ambito jazz, avendo suonato con personaggi del calibro di John Tchicai, pioniere del free jazz e compagno di John Coltrane, ed esser stato parte integrante del movimento della "New Thing" con la Sun Ra Arkestra e ancora aver suonato con Fela Kuti nella riscoperta della corrente Afro beat, quindi potremmo definirlo insegnante e poeta. Un musicista aperto, che in collaborazione con il poeta Thierry Renard, ha ripreso la forma delle letture e delle performance jazz iniziate dalla beat generation, un sassofonista che ama la libera espressione prima della tecnica, un musicista dotato di sensibilità che ha sperimentato molto nella sua carriera, dal post Be bop alle esotiche spiagge di Pharoah Sanders, dal classico Coltrane e il jazz contemporaneo all'ipnotica musica tradizionale Gnawa o arabo andalusa e Chick Corea. Questo è il motivo per cui la critica specializzata, considera l'artista francese di origine andalusa, un musicista jazz di rottura, ovvero, non inquadrato nel classico ma sempre rivolto all'innovazione intesa come sperimentazione e contaminazione continua. Infatti il suo nuovo lavoro si fregia di questa filosofia e sconfina tra le molteplici strade musicali percorse dal sassofonista transalpino e brano dopo brano si snodano tutte le sue passioni, trascinate da partiture di sax intricate e frizzanti, a volte vicino all'avanguardia e viziate dalla sperimentazione e dall'improvvisazione, a volte più classiche e stravaganti, ipnotiche e rarefatte o dal velato tocco caraibico. Sostenuto da una manciata di musicisti con i fiocchi ed una produzione che fa risaltare il gran lavoro compositivo e la qualità d'esecuzione, 'Global Warming' scivola che è un piacere, con un mood coinvolgente per chi si ferma al primo ascolto, ed un infinito da scoprire se si vuole approfondire l'ascolto (magari in cuffia) ove sentire il soffio vivo sul sax, il rumore delle dita sulle corde del contrabbasso e tutto il calore che la vissuta musica di Michel Fernández riesce ad emanare, sminuendo, metaforicamente parlando, almeno temporaneamente, l'allarmistico titolo dell'album. Un lavoro vivo, pieno di colori e fortemente consigliato a chi vuole immergersi nel sound di quest'artista innamorato del nuovo, ma in costante fermento. Avrete l'idea di averlo già sentito, ma con una veste così brillante e rinnovata, che al primo ascolto, vi innamorerete all'istante del suono di questo disco. Ascolto consigliato. (Bob Stoner)
(Ateepik Music/Dreamophone - Socadisc - 2022)
Voto: 75
https://www.michel-fernandez-quartet.com/
Voto: 75
https://www.michel-fernandez-quartet.com/