#PER CHI AMA: Deathcore/Symph Black, Fallujah, Dimmu Borgir |
I finlandesi Assemble the Chariots mi piacciono, sono una band tosta che in undici anni di vita ha rilasciato quattro EP. Io rimango però in attesa di un full length o di un disco che metta insieme le quattro release dei nostri, di cui 'The Celestial', è l'ultima in ordine di tempo. Il quintetto di Helsinki propone un deathcore che corre appresso alle cose più melodiche dei Fallujah ('The Flesh Prevails'), combinandole con la robustezza del death metal ma anche con una più che discreta vena cinematico/sinfonica, scuola Xerath/Dimmu Borgir. Spettacolare l'incipit di "The Astral Creator", con delle vocals parlate che a breve diventeranno screaming/growl e un muro sonoro alto, o se preferite profondo, come la Fossa delle Marianne. Velocità vertiginose, vocals pulite sulla scia dei Cradle of Filth/Bal Sagoth, melodie pomposissime, giri di chitarra da urlo. Io voglio tenere in mano questo EP, cosi vorrei tutti gli altri, vi prego stampate questi dischetti. Quando parte "The Immortals", che vede il featuring di Patrik Nuorteva dei Mensura, la voglia si fa ancora più forte. Qui il sound è più deathcore oriented, ma è impressionante il break di voce e batteria a metà brano cosi come quando l'oscurità dei suoni si abbatte nella seconda metà del brano. Arriviamo all'ultima "The Ocean Breather", sempre assai ritmata su un mid-tempo dall'enorme vena orchestrale. Uno due tre e le deflagranti bordate dei nostri si esplicano in un rifferama pluristratificato, esaltato peraltro da un suono cristallino e potente che non concederà la minima tregua. (Francesco Scarci)
(Self - 2020)
Voto: 78
Voto: 78