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Ecco ci risiamo, lo sapevo, me lo sentivo: ogni volta che arriva un cd nuovo dei Between the Buried and Me, un mix di tensione, entusiasmo e angoscia mi attanaglia lo stomaco e ancora una volta, la band di Greensboro, fresca di un nuovo contratto con il colosso Metal Blade, sfodera l’ennesima brillante prova, con un sound che, rispetto all’eccezionale precedente “The Great Misdirect”, non cambia di una virgola il proprio mood, proponendo un solido extreme progressive foolish metal (ascoltare l’epilogo folk di “Augment of Rebirth” per capire qual è il quantitativo di follia insito nella band statunitense). In questo nuovo cd, ci sono solo tre pezzi, per un totale di 30 minuti di musica che fanno dell’improvvisazione il loro dogma; e la musica rimane quella di sempre, con una base violenta, articolata, psicotica, mai scontata, in costante evoluzione, brutale, sulla quale si riescono ad incastonare dei piccoli gioielli preziosi, che solo pochissime band ad oggi, sono in grado di proporre. Con i Between the Buried and Me, il mathcore si fonde con atmosfere rock progressive alla Pink Floyd, gli schizzatissimi cambi di ritmo si amalgamano alla perfezione con atmosfere rilassate, quasi sognanti e assai melodiche; serratissime scorribande in territori vagamente grind si esaltano con le bellissime clean vocals di Tommy Rogers, abile a proporsi come sempre anche in una veste ben più aspra. Difficile descrivere nel dettaglio i tre brani qui proposti, tante e tali sono le sensazioni che vi si possono percepire. Alla fine del cd, sono talmente stordito dalla perfezione di questa release (e stupefatto dalla precisione chirurgica a livello tecnico della band), che sento la necessità di ricominciare daccapo e rituffarmi in un vigoroso e vertiginoso vortice di emozioni spaventose. Mostruosi come sempre, graditissima conferma! (Francesco Scarci)
(Metal Blade)
Voto: 80
Voto: 80