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mercoledì 20 ottobre 2021

Foul Body Autopsy - Shadows Without Light - Part One

#PER CHI AMA: Melo Death, In Flames
Ebbene, io i Foul Body Autopsy non li conoscevo e con un moniker del genere mi sarei aspettato qualcosa vicino al brutal o al grind e invece, per mia somma gioia, scopro che la one-man-band originaria di Leicester e guidata da Tom Reynolds, è in realtà attiva dal 2010 con un blend di death e black sinfonico. Tuttavia questa release propone un melo death fresco e dirompente. Lo certifica l'opener, nonchè title track di questo 'Shadows Without Light, Pt​.​1', la prima release di una presunta trilogia. Quel che è strano è che quanto incluso in questo EP sia comunque lo stesso brano in tre versioni differenti, ma andiamo con ordine. Con la prima song ci assestiamo su dinamiche musicali vicino a quanto fatto dagli In Flames, con ritmiche veloci, molto melodiche e catchy, e voci tra l'urlato e il growl, il tutto condito da ottimi synth. Quegli stessi synth che si prendono tutta la scena nel synth remix della stessa song, in un pezzo strumentale, dai forti e accattivanti rimandi ottantiani vicini al post punk; se avete dubbi, vi confermo che la traccia ha comunque il suo perchè. La terza song è invece un hybrid remix che fondamentalmente miscela gli elementi fortemente sintetici della seconda traccia con quelli più pesanti della prima, in una riproposizione forse ancor più ruffiana che corre il solo rischio di annoiare. Da annotare che la release è uscita digitalmente ma anche su una "originalissima" USB stick da mettere nella vostra auto a tutto volume. (Francesco Scarci)

martedì 19 ottobre 2021

Words of Farewell - Inner Universe II

#PER CHI AMA: Melo Death, In Flames
In attesa di ascoltare un nuovo full length, e sarebbe il quarto della loro discografia, tornano i tedeschi Words of Farewell con il secondo episodio della saga 'Inner Universe', dopo quello rilasciato lo scorso anno e recensito dal sottoscritto su queste stesse pagine. La formula alchemica dei nostri non cambia di una virgola rispetto al precedente EP, proponendo un sound che ci riconduce immediatamente al filone svedese guidato dai vari In Flames, Scar of Symmetry e Soilwork, per una proposta grondante groove da ogni suo singolo poro. E quindi, ben vengano le ottime melodie dell'iniziale "The Midnight Star", un brano davvero vario che, in più punti, rievoca gli In Flames di 'Siren Charms', un album che ho adorato. Di conseguenza, non potrò nascondere il mio apprezzamento anche per questa release, per quanto possa suonare piuttosto derivativa. Eppure, un bel chissenefrega ci sta alla grande perchè quando fa irruzione la più cupa "Born of Sleep", non posso che godere all'ascolto di questa proposta. Ho apprezzato soprattutto quel roboante sound delle chitarre e il classico dualismo vocale (pulito e growl) che compare in tutto il dischetto. Rispetto all'opener, questa seconda traccia sembra essere più ritmata, vantando peraltro un'ottima sezione solistica ed una chiusura piuttosta malinconica. "This Long Goodbye" continua con il suo rifferama di scuola svedese, con tanto di tastiere (migliorate a mio avviso rispetto al precedente EP) a costruire una solida matrice di sottofondo che sposta il tiro dei nostri verso un sound più cupo e minaccioso, palesato da un interessante break centrale atmosferico davvero efficace. Il sestetto di Marl ha totale padronanza dei propri strumenti e l'esito di 'Inner Universe II' alla fine si rivelerà più che soddisfacente, anche alla luce dell'ultimo pezzo, "Forgotten Hope", che illumina gli ultimi cinque minuti e mezzo dell'EP con le sue ottime e fresche melodie, la sua intensità ed una prova corale dei nostri davvero maiuscola. (Francesco Scarci)

domenica 17 ottobre 2021

Narcotic Wasteland - S/t

#FOR FANS OF: Death/Thrash
A lot of influences here, but Narcotic Wasteland has their "own" sort of sound to them. Killer vocals, guitar riffs and drum frenzies. I enjoyed this album IMMENSELY! The kind of vibe it has just seems so welcoming to death metal listeners. The music takes precedence over everything. I think that they dug deep in their creative juices and let it spew onto here! All the songs are good in under 40 minutes clocking in length. I wanted it to go longer, but oh well. I think the technicality, production quality and vocals just slayed. Amazing debut album here. I'm surprised people have not discovered this band!

I like the structures of the riffs as well as the technicality. It's what drew me into this release. I'm trying to get more people interested in this band because I think that they have to offer the death metal community. The music, vocals and drums (again) are my favorite aspects of this release. The mixing was well done also. I don't really have anything negative towards this album. I think for a debut, they did awesome. Formed in 2011 in South Carolina I believe they have a long future ahead. They are literally riff-machines! All of the songs here are insurmountable. They really kick ass in the riff department!

A lot to offer (as I say), their music is full of intensity and amazing technical riffs. I like how everything seems to fit together on here! The leads are quality as well. I think on the newer material they've gotten even more technical in that department but on here the licks flow rampantly! What's most well constructed are the quality of the structures themselves. I'm sure it took a great effort making this debut. It really does show the influences but also themselves being an influence on the metal community. I'm hooked on this one (hence my narcotic!). Not literally, but just their sound, they kick some serious ass!

I couldn't find this on CD formatting so I had to resort to Spotify. I prefer the CD, but just getting to listening to this band on digital is enough for me at the moment. I think there might've been a limited supply of this coming out with a physical copy! Oh well, it doesn't mean don't check them out but be sure to listen to them! They've shown themselves in this metal world it's only you now to find them yourselves and discover what great music they put out there! They've really shown their genius in riff-writing. For you fellow guitarists you're going to find that their technicality is hard to pull off. Discover Narcotic Wasteland! (Death8699)


(Megaforce Records - 2017)
Score: 75

https://www.facebook.com/narcoticwasteland

venerdì 15 ottobre 2021

Dumbsaint - Panorama, in Ten Pieces

#PER CHI AMA: Post Metal strumentale
Continuano a cascata le uscite in casa Bird's Robe Records a riesumare album più o meno recenti (e conosciuti) del roster dell'etichetta australiana. Oggi è il turno dei Dumbsaint, ensemble di Sydney che su queste pagine avevamo già incontrato con 'Something That You Feel Will Find Its Own Form'. Quello di oggi è l'album 'Panorama, in Ten Pieces', release del 2015 che seguiva a tre anni di distanza quel 'Something...' appena citato. Il risultato? Sublime, e non lo scopriamo certo oggi con quell'amalgama perfetta tra post metal strumentale (oh dannazione, che peccato non ci sia una stramaledettissima voce che ogni tanto alteri la fluidodinamica dei suoni) e ambientazioni cinematiche che, dall'iniziale "Low Visions" finiscono, attraverso un percorso lungo, articolato e alquanto ambizioso, nelle delicate spigolature della conclusiva "Barren Temples". In mezzo? Sicuramente una buona dose di qualità e un'intensità sonora come quella sviluppata proprio dall'opener. E ancora, un'ottima riflessività (come quella esibita nella più intimista "Communion"), irrequietezza che contraddistingue la contraddittoria e vivace "Love Thy Neighbour", dapprima delicata e poi parecchio energica, al pari della successiva "(Partition)", tanto breve quanto efficace. Non dimentichiamo poi della strabordante forza distruttiva di "Cold Call", forse il brano più aggressivo e nevrotico delle dieci tracce qui incluse, anche il mio preferito. Vorrei citarvi ancora la breve "Graceland", con il suo fresco ed ipnotico post rock e la successiva, lunga, lunghissima e malinconica "Long Dissolve/Temps Mort", che con i suoi splendidi acuti di chitarra mi ha evocato un anomalo mix tra gli enigmatici finlandesi This Empty Flow e i nostrani Threestepstotheocean. Ottima riscoperta, assai utile per chi se li fosse persi sei anni fa, ancor più utile per chi si è dimenticato di avere il disco a prendere la muffa nella propria collezione. (Francesco Scarci)

(Bird's Robe Records - 2015/2021)
Voto: 77

https://dumbsaint.bandcamp.com/

giovedì 14 ottobre 2021

Bend the Future - Without Notice

#PER CHI AMA: Psych Prog Rock
Rock progressivo dalla Francia. Ecco, mi sa tanto che i nostri cugini galletti se la cavano non solo in ambito estremo ma anche in sonorità ben più tenui, come quelle proposte dai Bend the Future, sestetto originario di Grenoble. La partenza di 'Without Notice' denota sin da subito le grandi capacità tecniche dell'ensemble, che con l'opener "Lost in Time" ci regalano suoni davvero entusiasmanti tra prog rock di stampo settantiano, aperture post rock, allunghi psichedelici e sprazzi jazzistici, che sottolineano l'imprevedibilità di quanto ascolteremo da qui alla fine nel corso del lavoro. Il primo brano è pazzesco, forse la cosa più debole sono le vocals (colpa mia che sono abituato ad un ben altro tipo di corde vocali), ma poi da un punto di vista strumentale, i nostri sono spaventosi, tra lunghi giri di chitarra, splendide melodie e cambi di tempo da applausi. Bomba! Chissà se le altre song sapranno confermare quanto di buono ascoltato sin qui? Un pianoforte apre la strumentale "As We Parry" e l'atmosfera somiglia a quella lounge da pianobar con un duetto di sassofoni che deliziano per come ben si amalgamano nella matrice musicale. "Merely" ha un impatto un po' più irrequieto, sebbene qui ritorni la voce del frontman a smorzare quell'animata ritmica che in taluni passaggi potrebbe evocare un che dei Riverside in salsa math, prima di un super spiazzante break atmosferico in grado di condurci improvvisamente indietro di oltre 40 anni nel cuore della musica settantiana. Da nostalgica lacrimuccia vintage. "We Aim Higher" è un pezzo di puro sperimentalismo sonoro, dal tratto saturnino che azzarda con trovate interessanti a livello di batteria e chitarra, e che vede peraltro la comparsa al microfono di un gentil donzella. Il brano è complicato, data anche una durata che supera gli otto minuti, ma alla fine davvero efficace tra fughe semistrumentali, stridori jazz e speziati aromi psych prog rock dal vago sapore mediorientale. Una delle hit del disco in assoluto. Non dimentichiamoci però della breve ma ficcante "Miniature", quasi un passaggio di collegamento con le restanti "Muş", più timida nel suo incedere comunque raffinato, e la title track, che chiude in scioltezza e alla stregua dei pezzi che l'hanno preceduta, un lavoro complesso, elegante e da approfondire ad ogni costo. (Francesco Scarci)

Annihilator - Ballistic, Sadistic

#FOR FANS OF: Speed/Thrash
Never too late to discover an old school band! This is a solid release...it has all of the elements to making a solid album. Everything seemed to flow here and I'd say it's a cross between heavy metal and thrash. I like a lot of the riffs and the sound quality was good! I enjoyed the whole release. They have offered a lot in 30+ years being around in the metal genre. I'd have to say that the older material was a bit raw for me. On here, it's straightforward and to the point. Great songwriting! Every band member does well be it the lead guitar department, rhythms, vocals and drums they're all killing it!

I like how they change things up on here fast/slow/medium tempos but mainly fast in your face type of deal. I think the riffs are the best they've put out in years and fresh! These guys know how to make a quality record! I liked it from beginning to finish. I'm going to look into more of their material! They just tear it up in the music department! The vocals are unique, too! I like what they've done here, for sure! All the band members are way talented and it shows on here. I would definitely say that they're thrash/heavy metal. They've been a consistent band and they're not going away, I hope not!

Talking about the sound quality, well the production quality/mixing was done very nicely! Everyone on here contributes their part it's good that they made some quality riffs because a lot of bands might have it musically but due to low budget the production sucks. This is an example of quality in the sound so it does the LP justice! I'm surprised they're not a well talked about band. I've got a lot of catching up to do on their stuff! They really show maturity and wise musicians. It's an album here that you cannot get sick of. It takes a lot of spins to hear all the sounds but 'Ballistic, Sadistic' never gets (to me) old.

Do the band some good and purchase this on CD! They have a lot to offer metal and if you've been following them over the years this is no surprise to you! I'm glad I stumbled onto this release! They show no sign of quitting anytime soon. This lineup is strong and as I've pointed out, nothing here is half assed. They did a great job showing their excellent musicianship! Be sure to follow them on Spotify or YouTube if you don't want to buy the CD. Keep this one alive and don't discard this modern day aspect of the band. They all are good on here and be sure to take a gander at this one! (Death8699)


(Silver Lining Music - 2020)
Score: 77

https://www.facebook.com/annihilatorband

Municipal Waste - Slime and Punishment

#FOR FANS OF: Thrash/Death
Another solid release by this band! I enjoyed the whole album. I don't like the vocals as much as on previous releases though. They're a bit annoying even though it's still Ryan Waste singing. I enjoyed the music immensely, just took points off for the voice. Not the back-ups, just the main one. The guitar riffs make up for it though, probably one of the stronger Municipal Waste releases in the music department. I enjoyed this the whole way through. Another 30 minute album though. I wish they were longer, but it is what it is. I think that they did a lot of justice to the metal community over the span of 20 years.

A lot of good riffs on here and it's a good thing that you can hear the bass throughout the album. A lot of bands the bass is barely audible. Not on their releases. They just sound awesome the whole way through the guitars flourishing. It's amazing they have fresh riffs release after release! I don't see many flaws with the album, it's full of energy and vigor! And the leads are good, not really sloppy. The rhythms I like the most of! The vocals are just a little irritating but nothing not worth stomaching. This whole release is full of energy! I like the music the most and the sound is good.

Another under 30 minute release here but it's worth a listen to if you want to take a break from death metal or doom. It's full of good vibes and electricity. These guys are masters on how to create some quality music. A lot of their albums are similar though, but they're still really awesome. These guys are in this music scene for about 20 years still lighting up the eardrums! A lot of the songs are on average of 2 minutes tops but there are I believe 14 tracks on this one. They really know how to generate speed in the rhythms are the vocals are just annoying to me. That's the only aspect of the album I disliked.

Check out this one for it's electric vibe and crossover twist. I found it to be really likable and quick. These guys show that they're on top of their blended genre. They don't give up with their unique sound and static tempos. They just don't ever seem to let up the whole way through. They just keep on jamming it home and the leads are decent. Definitely one of their top releases to date. Only a few other top this. I found only a few things that were just on my nerves and I discussed that. If you're looking for dynamite crossover/thrash checking out 'Slime and Punishment'! (Death8699)


(Nuclear Blast - 2017)
Score: 78

https://www.facebook.com/Municipalwaste

lunedì 11 ottobre 2021

Aorlhac - Pierres Brûlées

#PER CHI AMA: Punk/Black, Windir
Li avevo io stesso recensiti nel 2018 i francesi Aorlhac (mi raccomando ve lo ricordo nuovamente, si pronuncia "our-yuck") con il terzo capitolo della loro trilogia, 'L’Esprit des Vents'. Li ritrovo oggi con questo 'Pierres Brûlées', che ci dice quanto la band originaria di Aurillac, sia più in forma che mai e la Les Acteurs de l'Ombre Productions non può che sfregarsi le mani. L'intensità palesata dai nostri in questa nuova opera ha infatti del miracoloso con la forza d'urto della opening track, "La Colère du Volcan", pari a quella dei vulcani (islandesi e ora anche quello delle Canarie) che stanno sprigionando pericolosamente sulla Terra. E quindi non possiamo far altro che lasciarci travolgere dalla colata lavica eruttata dagli strumenti di questo quartetto transalpino attraverso le sfuriate epic black che non faranno certo prigionieri. Il disco, brano dopo brano, si conferma una strepitosa cavalcata, che trova i suoi punti di forza nella sontuosa eleganza ed epicità trasudata dalle note malinconiche della seconda "Au Travers de Nos Cris", il mio pezzo preferito, spoilero subito, forse perchè il brano più lungo e strutturato del lotto, ma anche quello più completo e nelle cui chitarre conclusive, sento quella magia pagana dei Primordial e che avevo apprezzato nei dischi di un'altra delle band del batterista, quel K.H. che milita anche negli Himinbjorg. Insomma, l'esperienza accumulata in questi anni di militanza nell'underground da parte dei membri degli Aorlhac mi sembra abbia pagato e questo sia il positivissimo risultato. Vi raccontavo quali fossero poi i pezzi che più mi hanno esaltato e aggiungerei l'esplosività delle chitarre della terza "Vingt Sièges, Cent Assauts", quasi una versione black dei Motorhead miscelata con l'epic dei Windir, in un brano sparato alla velocità della luce. Di "katatonica" memoria invece l'incipit di "Nos Hameaux Désespérés" anche se poi le vocals, la linea delle chitarre, e il drumming furioso in blast-beat, ci conducono in realtà da tutt'altra parte, anche se questa song alla fine suonerà un po' meno frenetica delle precedenti. "La Guerre des Esclops" è un altro bel pezzo, scaraventato a tutta velocità con le sue urticanti chitarre (a tratti taglienti, in altri frangenti più compassate), le caustiche vocals di Spellbound (un altro che abbiamo apprezzato recentemente nei Jours Pâles) e una batteria fragorosa che sembra la classica contraerea nei cieli di Baghdad della Prima Guerra nel Golfo. Interessante sentire come nella seconda parte del brano, le chitarre citino i Cradle of Filth in un vorticoso maelstrom sonoro. In chiusura la title track e gli ultimi travolgenti e acidi minuti di questa release punk black, ove a mettersi in luce sono le chitarre (ottimo assolo peraltro) e la voce qui nel suo formato più epico che stempera quella devastante porzione ritmica in grado di lasciarci semplicemente senza fiato. (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2021)
Voto: 76

https://ladlo.bandcamp.com/album/pierres-br-l-es