#PER CHI AMA: Post Rock strumentale |
In una sera qualunque d’un luglio greco, i francesi Anathème spezzano l’aria intrisa di scirocco e profumi caldi d’estate. Il post rock del gruppo di Nancy è particolare. La sottotraccia delle sonorità, lascia nel dubbio perpetuo che la loro composizione sia appartata, aliena e ricercata, senza perdere in spontaneità quanto mai carismatica. Camminate con me, armati d’aspettativa, lungo questo tunnel sotterraneo che è “Ruine”. Il brano è morbido. Accattivante. Carezzevole. Il sottofondo ricorda una vecchia puntina che corre in cerchio su un 33 giri sfatto. La melodia è dolce ed ipnotica. Un intro che con me ci ha saputo fare. Non chiudete gli occhi. Non ancora. Potreste essere bruscamente destati da questa “AgCat/VO”. L’esordio del brano soffia tutto d’un fiato nelle casse. Rock puro. Il proseguo richiama l’intro, ma i volumi dei pensieri sono distorsioni, che anziché cullare, creano disegni lisergici sospesi tra gli occhi e la mente. L’epilogo straccia la vitalità strumentale per ricreare lento lo stacco con il prossimo pezzo. “Baisers de Glasgow”. Ancora sinusoidi psichedelici. Lo stile non cambia. Chitarra, batteria convogliano in questo brano come egocentrismi sonori, che una volta al centro dell’attenzione, s’inchinano al passaggio della dama bianca, che è questa voce così femminile e suadente che ci accompagna quasi fino alla fine. Poi, in chiusura, tornano batterie e chitarre come paladini ruggenti ed imperiosi. “Ohka”. Eccomi al quarto brano. Lo stile degli Anathème si riconferma. E che abbiate voglia di volume caldo o tiepido, questa song vi farà da compagno di viaggio in un turbine sensoriale dai risvolti inaspettati. Abbiate ora un istante fluido come acque di fonte che scorrono a cascata sulla pelle madida di quest'estate. Chiudete occhi cuore ed anima. Lasciate spazio solo all’eleganza invadente di questa “U Govna!”. Non ve ne pentirete. Tinnuoli. Fragranze di peschi in fiore. Sorde involuzioni. Spazi tra il battere ed il levare di questo ritmo che avvolge. Gli Anathème con 'Fujon', si prenderanno cura delle vostre velleità musicali. Avranno spazi e tempi per ognuna delle vostre speranze disattese. Un album che dal primo all’ultimo pezzo vi travolgerà con stile e personalità. Buon viaggio ovunque gli Anathème vi portino. (Silvia Comencini)
(Self - 2014)
Voto: 80