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mercoledì 17 marzo 2021

Halter - Omnipresence of Rat Race [2020 Reissue]

#PER CHI AMA: Death/Doom
Quella di oggi è una release che abbiamo già recensito qui sulle pagine del Pozzo. Era il 2013 e 'Omnipresence of Rat Race' dei russi Halter usciva per la MFL Records, proponendo un sound all'insegna di un sound cupo tra un doom claustrofobico e qualche sfuriata di canonico death metal. Nel 2020 la Wroth Emitter Productions ha pensato di riesumare quel lavoro e aggiungervi ben quattro tracce anche se l'ultima, "Zone of Alienation 2020", è una rivisitazione della vecchia song contenuta nell'album originale. Per ciò che concerne invece i nuovi brani, per i vecchi vi invito invece di andarvi a rileggere la vecchia recensione, diciamo che proseguono sulla falsariga di quanto ascoltato in precedenza, sciorinando un doom persistente e dai tratti vintage soprattutto nella linea delle chitarra e in un growl decisamente soffocato. Questo quanto ascoltato in "Water Through My Fingers", visto che "Wintry Day" si pone come un incedere ipnotico, una lunga marcetta ansiogena che trova dei punti di interesse in uno splendido assolo centrale, che strizza l'occhiolino al rock settantiano, per poi tornare a quel delirante avanzare che se ascoltato a più riprese rischia di invogliare il suicidio. "Blank" in realtà sono 20 secondi di vuoto, mentre la già citata "Zone of Alienation 2020" è stata rimasterizzata in una tonalità più ribassata con il sound più pulito e attualizzato che rendono giustizia ad una song che nella sua versione primigenia forse mancava di una maggiore verve. Insomma questa Reissue è un bel modo per apprezzare il debut album del quintetto di Yaroslavl, qui con contenuti extra che portano la durata dell'album a sfiorare i 70 minuti. Ostici comunque. (Francesco Scarci)