#PER CHI AMA: Black/Ambient/Drone |
Dopo aver avuto ascoltato i Diablerets con il loro nuovo 7", facciamo un passo indietro, all'estate 2014, e andiamo a decifrare il debut album del duo svizzero, 'I', che esce in edizione limitatissima, sole 73 copie, in una sgargiante cassetta arancione. Voi siete davvero sicuri di voler essere risucchiati negli abissi più profondi della psiche umana? Faccio questa domanda perché non appena "Lurk in the Stones" è partita nel mio mangianastri, una serie di demoniache presenze hanno provato a braccarmi. Non so in quale diavolo di girone dantesco sia finito questa volta, credo solo che se esistesse qualcosa di collocato più sotto rispetto all'Inferno descritto da Dante, i Diablerets si sentirebbero sicuramente a proprio agio. Le sonorità contenute in questo mefitico lavoro sono subdole, malvagie, dannatamente oscure e prive del benché minimo spiraglio di luce e speranza. Mai e quando dico MAI, lo sottolineo per una volta a lettere maiuscole, ho ascoltato nella mia vita qualcosa di cosi mostruosamente malato. Minimalisti al massimo, i due musicisti di Aigle ci propinano solfurei suoni ambient/drone, che diffondono il loro malsano odore e quel forte senso di disagio, che si insinua anche con la successiva "Hauswirth". I suoni, ridotti al minimo sindacale, fanno posto alle solo inquietanti urla che forse di umano hanno ben poco, e perforano l'aura insostenibile generata da questo secondo pezzo. L'esagerata sensazione di angoscia preme non poco sul petto e modifica anche la cupa espressione che risiede sul mio viso. "Holy Man" ha un inizio che sembra quasi voler accennare a un pezzo normale; che ingenuo sono. La matrice sonora dei Diablerets sprofonda infatti in un mortifero suono drone/funeral che non lascia alcuna via di scampo. Dopo i primi tre pezzi abbiamo quasi raggiunto la mezz'ora e mi sento avvolto dalla forza oscura esalata da questi scellerati artisti. Con la title track, rifiatiamo grazie ad una durata normale di un pezzo che, a livello di contenuti, ha ben poco di normale da offrire. Con "Casting Rubies Before Wolves" giungiamo al termine di questa sfiancante release, con gli ultimi sette minuti all'insegna di suoni astrusi, screaming vocals diaboliche e altre perverse amenità. 'I' è una tape per soli amanti del drone, ma se queste mie parole vi hanno in un qualche modo incuriosito, potreste anche provare a capire, ma solo per pochi istanti, cosa l'Inferno ha in serbo per voi... (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 60