#PER CHI AMA: Black Malinconico, Agalloch, |
Torna l'Hypnotic Dirge Records con il terzo album rilasciato quest'estate, quello dei teutonici Frigoris. La band di Dominik Winter (che ci sia una correlazione tra il cognome del mastermind e quanto di gelido potrebbe evocare il nome della band?) ci propina un concentrato di black mid tempo assai melodico, le cui chitarre per certi versi possono ricordare il canto del cigno degli ahimè scomparsi Dissection. Otto tracce di cui due strumentali e un'intro ad allietarci con più di tre quarti d'ora di musica che a partire da “Zwischenwelten” lascia intravedere spiragli di buona ottime sonorità che si dipanano tra Amon Amarth, Fen e a livello acustico richiamano gli Agalloch. Sulla carta “Wind” sembrerebbe una bomba, però ci sono ancora tanti dettagli da limare: assolutamente azzeccati gli intermezzi arpeggiati, cosi come pure quelli epico-vichinghi, un po' meno il risultato che fuoriesce dalle partiture più veloci o comunque dalle parti più aggressive. Le arcigne vocals di Dominik non sono affatto male nel loro screaming malefico. Un altro soffuso arpeggio tiene banco per un paio di minuti nell'epilogo di “Im Keim Ertrunken” prima che le ritmiche infernali prendano il sopravvento con il martellare preciso di Pelle alla batteria e il tagliente suono delle chitarre, prodotto dal duo d'asce formato dallo stesso Dominik e Raphael. Le atmosfere sono rarefatte, malinconiche, ad un certo punto addirittura ipnotiche perché la chitarra ritmica continua a girare su se stessa con un loop paralizzante su cui poggia la solista. I Frigoris sono decisamente dei maestri nel creare splendide atmosfere sinistre e cosi molto spazio viene lasciato a intermezzi gentili, prettamente stracolmi di nostalgia e dai forti rimandi folk. Emozionante. Devo ammettere di aver sottovalutato le potenzialità di “Wind” e averlo bollato ad un primo ascolto come album scadente. Ma riascoltandolo, mi sono accorto che nella musica dei nostri si celano umori, sensazioni ed emozioni che non mi hanno lasciato del tutto stranito, ma anzi mi hanno fatto apprezzare ascolto dopo ascolto, la proposta del quartetto tedesco. Ovviamente non abbiamo di fronte dei fuoriclasse ma neppure dei brocchi e quando in “Frühlingsnacht” compare anche la soave voce di Melanie, la bassista, non posso che rimanere piacevolmente spiazzato e rivalutare il mio voto assegnato alla release. Sognanti, e la prima delle due tracce strumentali ne è la riprova, mentre la seconda è un mix tra thrash, black e folk, con vocals narranti. A completamento dell'album citerei “...Und Asche Rinnt Durch Meine Hände”, song che si rifà decisamente ai suoni Cascadiani e la malinconica conclusione, affidata alle cupe note di “Wenn Die Make Bricht”, mi convincono appieno della bontà di questo lavoro di decadente black metal. Folklorici. (Francesco Scarci)
(Hypnotic Dirge Records - 2013)
Voto: 70
http://www.frigorisofficial.de/
Voto: 70
http://www.frigorisofficial.de/