Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Ekove Efrits. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ekove Efrits. Mostra tutti i post

martedì 18 febbraio 2014

Ekove Efrits - Nowhere

#PER CHI AMA: Suoni sperimentali, Dark, Trip Hop
Ben ritrovato caro Count De Efrit, talentuoso musicista iraniano, che da sempre offri una forma di musica intimistica, per cui se mi consenti, abbandonerei definitivamente l'appellativo di black metal. Con questo nuovo 'Nowhere', il tuo quarto full lenght, persegui la tua opera di ricerca di un suono unico ed onirico, che prosegue sulla falsa riga del precedente 'Conceptual Horizon', ma esasperandone i contenuti e toni che si pongono al di fuori dell'ambito metal. "Public Theatre" dimostra la tua spiccata personalità palesemente e l'eccezionale dote con cui fai coesistere sonorità accessibili ad un pubblico tipicamente non metal con altri adatti agli amanti della scena estrema. La tua voce oscura e malvagia ancora fa breccia tra le note di questo lavoro, mentre la brava Megan Tassaker e i suoi suadenti vocalizzi, ti aiutano a muoverti fra il trip hop e la dark music in "Parallel Presence"; poco importa se alla fine ci piazzi una bella cavalcata black. Un breve intermezzo musicale e le tue clean vocals emergono nel contesto elettronico di "One Truth, One Confession", dove riesumi, anche se per pochi secondi, una linea chitarristica quasi tipicamente black. Poi sono l'EBM, il gothic e la dance a venirti in aiuto, proponendo un sound che si diversifica in mille sfacettature diverse, abbracciando anche i temi da colonna sonora. Persisti con la produzione lo-fi, chissà cosa salterebbe fuori in caso di produzione cristallina? Un tump-tump-tump apre "Infinitesimal", cyber song che potrebbe piacere a chi segue Massive Attack, Portishead o Sigur Ros, e in cui riemerge la sensualità vocale di Megan, che alla fine assurge a ruolo di indiscussa protagonista. Ma cosa in realtà ti fa soffrire Count De Efrit, se tutta questa malinconia permea le tue canzoni? Sofferenza, disagio, tristezza e disperazione, sono infatti le componenti principali su cui si fonde il sound della tua band. "Metamorphosis" è un brano il cui incipit mi ha evocato l'inizio di una song che ho recentemente ascoltato in India: song criptica, sperimentale, decisamente ambient che pone fuori dagli schemi la proposta musica degli Ekove Efrits. Tiepidi suoni pop rock si ergono nell'iniziale parte di "Sword and Wound", ma non temo di venire deluso dalla tua inusuale proposta, tutto è messo nel posto giusto e la sfuriata black che ci attacchi in seguito è perfetta a smorzare la fluidità devastante di un sound che talvolta sembra imboccare una strada pericolosa. Non posso dire altro che complimentarmi ancora con te Count De Efrit, che fai della sperimentazione il tuo credo. Cosa dovrò attendermi ora per la prossima release? Non vedo l'ora di scoprire come evolverà il suono della tua band in futuro. A presto. (Francesco Scarci)

(Hypnotic Dirge Records - 2013)
Voto: 85

http://www.ekove-efrits.com/

giovedì 22 marzo 2012

Ekove Efrits - Conceptual Horizon

#PER CHI AMA: Black Ambient Post Rock, Tiamat
Non ho neppure avuto il tempo di riprendermi dall’eccitante lavoro dei francesi Netra, che tra le mie mani sbuca un’altra opera targata Hypnotic Dirge Records, che dimostra quanto oculata sia la scelta delle band del proprio rooster, da parte dell’etichetta canadese, capace di scoprire talenti addirittura nella terra della censura per eccellenza, l’Iran. Questa infatti, l’origine della one man band degli Evoke Efrits, costituita dal solo Saman N (o Count De Efrit). Il sound del nostro eroe persiano potrebbe essere inseribile nel filone suicidal black, ma circoscrivere la proposta musicale a questa sola etichetta, sarebbe limitante, se pensate che l’iniziale “Unmeaning Circle”, che denota subitamente una ricerca sonora lo-fi da parte dell’ensemble persiano, mi ha rammentato le cose più darkeggianti dei Tiamat di “A Deeper Kind of Slumber”: sound sognante, oscuro, vocals pulite molto vicine a quelle di Johan Edlund, prima che prenda il sopravvento un’epica cavalcata black. Incredibile ma la proposta musicale dell’act di Teheran mi ha già conquistato e mi fa enorme piacere constatare che dopo i Silent Path, un’altra band proveniente dall’antica Persia, popoli le pagine del Pozzo dei Dannati. La seconda “Faceless Moments” mette in mostra la componente più legata all’ambient depressive dell’artista medio orientale, che presenta come punto di riferimento per il solo riffing iniziale, l’onnipresente Burzum, prima di abbandonarsi a deliranti divagazioni lisergiche; le successive vocals campionate di bambini che popolano il brano, mi inducono a percepire una spettrale e angosciante presenza. La temperatura si abbassa, il vapore dell’alito si rende visibile, una sensazione raggelante mi percorre tutto il corpo, un forte desiderio di piangere mi stringe al petto, che diavolo mi prende? Colpa (o meglio, merito, per la sua enorme componente emotiva) va data alla musica del Conte de Efrit, che mette a freno ogni velleità black, per lanciarsi in meravigliose elucubrazioni post rock che nella struggente, epica, magniloquente (e strumentale) “All that We Lost”, trovano la loro massima espressione. Come il titolo lascia presagire “A Celebration for Sorrow” è invece un inno alla tristezza (d’altro canto cosa c’è da essere allegri al giorno d’oggi?). “Conceptual Horizon” potrebbe essere tranquillamente la fotografia del deprimente mondo in cui viviamo e le disperate chitarre che lo popolano (il cui riffing mi ha ricordato quello dei finlandesi Rapture), il potente mezzo che gli Evoke Efrits hanno per contagiarci con il loro profondo senso di inquietudine. Sprazzi di musica orientale si fondono con suoni ambient/cibernetici in “I Just Wish…”, mentre un’altra gemma incastonata in questo quasi capolavoro, è la teatrale e orrorifica “Hills of Ashes”, che cede il passo alla lenta e soffusa “We Can Fly Once More”, un altro omaggio al sound più intimista dei Tiamat e alle tetre composizioni dei Fields of the Nephilim. Dolcemente, attraverso una serie di song strumentali e ambientazioni oniriche, vengo accompagnato e abbandonato tra le braccia di Morfeo. Sorprendenti! (Francesco Scarci)

(Hypnotic Dirge Records)
Voto: 85

http://www.ekoveefrits.com/