#PER CHI AMA: Post Metal, Sludge |
Dall'Ucraina con furore direi, visto che gli Starchitect vengono da questo silente paese che pian piano sta emergendo, almeno musicalmente nell'ultimo periodo. Merito della Slow Burn Records che permette a molti gruppi di uscire dall'universo underground. Questo "No" è un' album a tutto Post direi, infatti i nostri affrontano il post-rock e il post-metal con grande naturalezza e una buona dose di freschezza artistica. Infatti oggi come oggi, fare il verso ai pilastri del genere ci vuole poco, ma trovare riff alternativi (qua aiuta la contaminazione prog) e cercare nuove sonorità, è indice del fatto che c'è impegno e voglia di fare un prodotto valido. L'atmosfera dell' album è come al solito sofferente e cupa, come in "Light" che entra con un riff di chitarra quasi leggero e poi il tutto si apre in una buona esplosione strumentale. La voce, growl e scream, imperversa in tutti i pezzi ed è questa peculiarità che appesantisce tutto l'album. "Yeah" a mio avviso è un piccolo capolavoro, il pezzo con la struttura più varia e dai riff meno cupi, che lascia intravedere un riscatto e un ritorno alla luce per questo album dal taglio classico per il genere. Nota interessante il fatto che il batterista sia anche il vocalist, aumentando la difficoltà in sede live ma che dai vari video sparsi nel web, sembra comunque portare avanti con buoni risultati. Posso dire che questo "No" è un ottimo debutto (senza tralasciare il precedente split con i Fading Waves) e se gli Starchitect sapranno disegnarsi un buon percorso, avremo delle belle sorprese per il futuro. (Michele Montanari)
(Slow Burn Records)
Voto: 75
Voto: 75