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venerdì 2 agosto 2024

Disharmonic - Infernal Messengers

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine  
#PER CHI AMA: Raw Black
Bene, questo è il tipico demo-cd che su qualsiasi magazine nazionale o web-zine di fighetti, sarebbe stato completamente stroncato con corollario di invettive varie contro questo genere di gruppi che abbassano il livello medio della scena e blablabla. Bene dico io, perché i Disharmonic mi hanno fatto godere un casino con la loro sporchissima proposta musicale. La confezione mi aveva fatto pensare a un duo di emuli dei poveri Darkthrone, ormai plagiati da cani e porci, e invece, dopo un intro stile Mortuary Drape, parte un vituperante zanzarone (la chitarra). Poi è il turno della batteria che attacca veloce (sebbene nel prosieguo, il nostro percussionista dimostrerà di non starci sempre dentro coi tempi). Infine, una voce iper-riverberata e demoniaca si produce in continui insulti al senso del pudore. E grandi Disharmonic, che riprendono un pezzo (già usato dagli Order From Chaos in 'Plateau of Invicibility') che mi pare di aver già sentito nella colonna sonora di un film di Conan il Barbaro e lo infarciscono di rumori strani, in linea con il loro assoluto menefreghismo sonoro. Un termine di paragone potrebbe essere il 7" EP 'Unholy Death' dei grandi Nifelheim (contenente vecchio materiale); se vi fosse piaciuto, questa band allora potrebbe fare davvero al caso vostro. Blackeggianti riffs thrash con una registrazione indegna e un approccio molto simile a quello di 'Servants of Darkness', dei già citati svedesi quando erano agli albori della carriera. In verità, non ho potuto non ricordare anche certe cose dei primi Eternal Funeral (per i pochi eletti che li conoscono), soprattutto per l’indebellabile chitarra-zanzarone. Curiosi gli strani intermezzi che infarciscono le cinque tracce (più intro e outro) di questo 'Infernal Messengers', tra cui segnalo la title-track e "Devoured by Hate". Fossi in voi, se avete capito il genere, darei sicuramente un ascolto a questi Disharmonic.
 
(Self - 2001)
Voto: 70
 

mercoledì 24 settembre 2014

Disharmonic – Il Rituale dei Non Morti

#PER CHI AMA: Doom Progressive, Death SS, Paul Chain, Antonius Rex
Questa band italiana, nata nel lontano 1998 a Pordenone, dopo alcuni lavori e cambi di formazione, è riuscita nel corso di questo anno a dar vita a un 12” EP (uscito anche in cd) molto interessante, dato alle stampe dalla Beyond Productions, che fa seguito all'album del 2012 dal titolo 'Carmin Mortiis'. Il batterista Lord Daniel Omungus e il chitarrista Sir Robert Baal, con l'aiuto alla voce del Profeta Isaia e al basso del Barone Von Hayden, riescono nell'impresa di raccogliere l'eredità di band futuristiche un tempo ed ora divenute storia del dark metal e del prog italiano come Goblin, Antonius Rex e Death SS, senza dimenticare la vena psichedelica e cosmica del mostro sacro Paul Chain e un certo doom stile Skepticism. L'incanto è servito! Loro lo definiscono "Ritualistic Dark Doom Metal Opera" e mostrano un sound stregato carico di suggestioni macabre, prevalentemente dai ritmi rallentati e circondato da ombre e figure orrorifiche. In queste sole tre composizioni (per la durata circa di un quarto d'ora) vi è molta devozione verso una certa cinematografia horror vintage di serie B ma anche è l'amore per i sopraccitati miti del rock italiano e doom internazionale si sente un po' ovunque nel platter. I Disharmonic mostrano di aver imparato a dovere la lezione donandoci questa insana vetrina di suoni e umori noir che trovano un apice d'armonia tra lo spettro di uno splendido sax e il teatrale, maligno recitato (in lingua madre) del brano che conclude l'opera. Infatti, 'Il Rituale dei Morti' è una suite ritualistica divisa in 3 atti, dedita all'invocazione dei defunti, quindi non esitate a resuscitare facendovi aiutare da questo EP di gran classe. Progetto stravagante e di nicchia, ma splendidamente realizzato. Da ascoltare. (Bob Stoner)

(Beyond Productions - 2014)
Voto: 80