BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Raw Black |
Bene, questo è il tipico demo-cd che su qualsiasi magazine nazionale o web-zine di fighetti, sarebbe stato completamente stroncato con corollario di invettive varie contro questo genere di gruppi che abbassano il livello medio della scena e blablabla. Bene dico io, perché i Disharmonic mi hanno fatto godere un casino con la loro sporchissima proposta musicale. La confezione mi aveva fatto pensare a un duo di emuli dei poveri Darkthrone, ormai plagiati da cani e porci, e invece, dopo un intro stile Mortuary Drape, parte un vituperante zanzarone (la chitarra). Poi è il turno della batteria che attacca veloce (sebbene nel prosieguo, il nostro percussionista dimostrerà di non starci sempre dentro coi tempi). Infine, una voce iper-riverberata e demoniaca si produce in continui insulti al senso del pudore. E grandi Disharmonic, che riprendono un pezzo (già usato dagli Order From Chaos in 'Plateau of Invicibility') che mi pare di aver già sentito nella colonna sonora di un film di Conan il Barbaro e lo infarciscono di rumori strani, in linea con il loro assoluto menefreghismo sonoro. Un termine di paragone potrebbe essere il 7" EP 'Unholy Death' dei grandi Nifelheim (contenente vecchio materiale); se vi fosse piaciuto, questa band allora potrebbe fare davvero al caso vostro. Blackeggianti riffs thrash con una registrazione indegna e un approccio molto simile a quello di 'Servants of Darkness', dei già citati svedesi quando erano agli albori della carriera. In verità, non ho potuto non ricordare anche certe cose dei primi Eternal Funeral (per i pochi eletti che li conoscono), soprattutto per l’indebellabile chitarra-zanzarone. Curiosi gli strani intermezzi che infarciscono le cinque tracce (più intro e outro) di questo 'Infernal Messengers', tra cui segnalo la title-track e "Devoured by Hate". Fossi in voi, se avete capito il genere, darei sicuramente un ascolto a questi Disharmonic.
(Self - 2001)
Voto: 70