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martedì 27 settembre 2022

Abhor - Sex Sex Sex (Ceremonia Daemonis Anticristi)

#FOR FANS OF: Occult Black Metal
The Italian veterans Abhor, a band founded in 1995 in Padua, have returned with its eighth opus entitled 'Sex Sex Sex (Ceremonia Daemonis Anticristi)', once again released by the always reliable label Iron Bonehead Productions. I have always enjoyed those black metal bands, whose lyrics are strongly focused on occultism and witchcraft, among other similar concepts, as this conceptual influence makes the music sound quite distinctive. From my personal point of view, those themes are sonically better represented when the band creates compositions with a strong atmospheric touch. Abhor is a fine example of it as these sorts of bands successfully mix the expected ferociousness and rawness of the black metal genre with a sinister and mysterious ambience, making the songs actually sound as a proper witches' sabbath.

Abhor’s latest opus 'Sex Sex Sex (Ceremonia Daemonis Anticristi)' is a fine exemplification of this aforementioned idea. The first proper track "Ceremonia Daemonia Anticristi" is a great album opener, where we can listen to the main characteristics of this album, the band achieves a nice mixture of slightly raw guitars, vicious raspy vocals, and a great atmospheric arrangement in the form an organ. This instrument is for sure, the most adequate one to create this dark and hypnotic atmosphere. Pace wise, the album is not especially fast as the compositions are more focused on mid-tempo sections where the riffs, which have a nice old-school touch, and the keys shine a lot. In any case, we can hear some punctual speed bursts in songs like "Ode to the Snake", for example, although they don’t last too much. This song in particular, is a highlight in terms of pace change as it is quite varied and enjoyable. I especially like how marked are the different sections in terms of intensity, and how naturally a quite aggressive part is followed by a much more atmospheric one, always keeping the composition a natural flow. "Ritual Mentor" is another great song, when we speak about making a clear contrast between the different intensities that we can find in a composition. But never leaving behind the fact, that the song and the whole work have a strong occult atmosphere which permeates every track. "October 31st, 2010" is the longest composition and probably one of my favorites as it summarizes all the strong points of this album. A long and mysterious introduction creates the appropriate mood for another fine display of occult black metal, once again with an appropriate balance between the most aggressive parts and keyboard driven spooky sections, where the band is especially inspired.

All in all, 'Sex Sex Sex (Ceremonia Daemonis Anticristi)' is a very solid effort where rawness and atmosphere are perfectly balanced, so any fan of black metal can enjoy this album. The vicious vocals and the solid riffing are perfectly complemented by the organs and keys, which enhance the occult and dark atmosphere that band wants to represent with its music. (Alain González Artola)


venerdì 19 agosto 2022

Abhor - I.gne N.atura R.enovatur I.ntegra

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Symph Black
Credo che gli Abhor siano una band che ha saputo farsi apprezzare nel corso degli anni per la loro semplice essenza di band "nera". Questo è il loro CD d'esordio, per la X-Horizon Records. Il CD si presenta con una veste grafica semplice ma "sincera", evitando le pacchianate in voga ultimamente. Sono inclusi anche i testi, sicuramente necessari, se mai servisse a testimoniare qual è l'anima degli Abhor. Il loro black metal sinfonico, sinistro e notturno, non è mai vuoto ed è un continuo incedere creato dagli intrecci di vocals sempre "feroci" ed efficaci, melodie che sapientemente sembrano accompagnare l'ascoltatore verso un punto in cui strane ombre si sono date convegno. Le tastiere, pur rivestendo un ruolo importante all'interno degli Abhor, non sono mai invadenti, e in alcuni intermezzi si riesce a notare uno spessore compositivo davvero notevole. Ma gli Abhor sanno anche pestare e lo dimostrano ampiamente in molte tracce. Veloci ma senza perdere mai il controllo sulle loro composizioni, sanno sempre esattamente cosa stanno facendo, riuscendo ad avere l'incondizionata attenzione dell'ascoltatore perchè a volte si ha l'impressione di poter trarre davvero qualcosa di più da questo CD. CD che mi regala come ascoltatore due tracce che credo, e difficilmente qulcuno potrà smentirmi, siano un po' la rappresentazione dello "stato di grazia" degli Abhor e cioè "Wizard" e "Trees of Stone". Per quello che riguarda i testi siamo sicuramente ad un livello superiore rispetto alla media, trattando argomenti sicuramente "pesanti", ma con l'umiltà di chi vuole apprendere e non insegnare, il che li rende meritevoli sicuramente del massimo rispetto. In definitiva sarebbe riduttivo dire che è un lavoro di black metal sinfonico, suonato con buona tecnica e discreta produzione (a proposito di produzione, come ho detto discreta, ma forse priva dell'alone di "cripticità" che potevamo ascoltare sui demo). Io l'ho apprezzato molto, e in genere non mi attrae molto la musica che ad un ascolto superficiale sembrerebbero proporre gli Abhor. Ma, misteriosamente, come sapienti alchimisti, gli Abhor mi spingono ad andare oltre, perchè l'essenza è nascosta.
 
(X-Horizon Records - 2001)
Voto: 75

giovedì 8 agosto 2019

Abhor / Abysmal Grief - Legione Occulta​/​Ministerium Diaboli

#PER CHI AMA: Black/Psych/Horror
Due nomi storici del metal nazionale hanno pensato bene di unire le proprie forze in questo split EP di soli tre pezzi, in cui i 13 minuti iniziali sono affidati a due song degli Abhor ed i rimanenti 13 minuti ad una sola song degli Abysmal Grief. L'esorcismo inizia con "Legione Occulta" che vede i padovani Abhor proporre il loro classico occult black maligno fatto di ritmi cadenzati, grim vocals ed in sottofondo, quella che sembrerebbe essere una reale registrazione di un esorcismo (palesato anche da un'inequivocabile cover cd). Non è da meno “Possession/Obsession” che prosegue sulla falsariga dell'opener sia in fatto di tematiche trattate che musicalmente, con quel rifferama un po' retro su cui va ad installarsi il mefistofelico organo di Leonardo Lonnerbach, che a mio avviso rappresenta il punto di forza del sound deviato e sghembo della band veneta che da oltre 20 anni calca il sottosuolo italico, il tutto senza dimenticarci ovviamente dello screaming ferale del buon vecchio Ulfhedhnir e dell'innata capacità della band nel creare splendide atmosfere da incubo (ascoltatevi a tal proposito il finale della traccia). È poi il turno dei genovesi Abysmal Grief, un altro in gruppo in giro da una ventina d'anni con un bel po' di esperienza in cascina ed una grande abilità di spiazzare l'ascoltatore con le loro insane trovate: in questo caso i 13 minuti di "​Ministerium Diaboli" altro non sono che un lungo e minimalistico rituale che dopo ben otto minuti muta in forma canzone, con una sezione ritmica vera e propria dai fortissimi connotati psichedelici su cui poggiano delle grida in sottofondo. Insomma alla fine un buon riempitivo, in attesa delle nuove release delle due band fiore all'occhiello del metal italiano. (Francesco Scarci)