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mercoledì 8 gennaio 2020

Gôr Mörgûl - Elohim

#PER CHI AMA: Black/Death, Morbid Angel, Anaal Nathrakh
I Gôr Mörgûl vanno subito al sodo, senza troppi arzigogolii. "I Begin" è infatti una super mazzata nei denti che funge da opener di questo 'Elohim', atto terzo della discografia della band sarda. Death/black ubriacante e centrifugante che si palesa sin dal primo secondo con ritmi infernali e qualche rallentamento di memoria Morbid Angeliana. L'effetto, per quanto shockante possa apparire, in un paio di minuti diventa tollerabile, addirittura piacevole quando il ritmo infuocato (sempre all'insegna del blast beat) trova ulteriori rallentamenti nell'incipit della title track. Guai però ad abbassare la guardia, visto che il quartetto nostrano riprende a torturare allegramente i propri strumenti tra velocità disumane, growling ferali e qualche sporadica atmosfera satanica. Per certi versi la proposta dei nostri mi ha ricordato gli esordi dei Necromass, quelli di 'Mysteria Mystica Zofiriana', anche se la band toscana mostrava un piglio decisamente più blackish mentre i Gôr Mörgûl hanno un taglio più brutal death americano. Comunque niente paura, qui c'è ben poco da rilassarsi visti i ritmi estenuanti a cui ci obbliga la band anche nelle successive "Portal to Underworld" e nella terremotante "Rising the War for Ashtoreth", e da qui sino alla fine, senza grosse variazioni al tema. E proprio qui sta forse la debolezza del disco, ossia in una eccessiva monoliticità di fondo quando forse una maggiore varietà nella proposta avrebbe strappato un consenso maggiore. Comunque se siete fan degli album sparati ai mille allora, tipo Anaal Nathrakh o Impaled Nazarene, i Gôr Mörgûl possono fare al caso vostro. (Francesco Scarci)