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giovedì 9 giugno 2022

Simulacre - Les Voix du Sang / Archvile King - Vile

#FOR FANS OF: Black/Death
Con quattro pezzi a testa a disposizione, andiamo a scoprire lo split album concepito dai Simulacre e dagli Archvile King, questi ultimi apparsi sulle pagine del Pozzo in occasione della loro recente release 'À la Ruine'. La musica proposta dalle due band transalpine volgono lo sguardo, come casa madre Les Acteur de l'Ombre Productions vuole, verso un black/death ferale a tratti sperimentale. Questo è già riscontrabile nell'opening track affidata ai Simulacre, quella "Les Voix du Sang" che dà anche il titolo alla porzione di disco affidata al quartetto di Bordeaux. La proposta della band mi piace, offrendo un black primordiale costituito da lunghi tratti in tremolo picking e partiture atmosferiche super ricercate, sia a livello tecnico che melodico, con un sound che mi ha evocato per certi versi, i nostrani Laetitia in Holocaust. Lo screaming graffiante di Thomas Chassaigne (alias NecroC) completa il quadro dei Simulacre, una band dotata di una certa dose di personalità e violenza. Basti ascoltare la veemenza palesata nella seconda "Tribus", un pezzo che acquisisce una certa fruibilità per l'ottimo assolo in chiusura. Ben altro impatto la più tranquilla (e obliqua) "Time Tombs", un altro esempio di quanto i Deathspell Omega abbiano fatto scuola con il loro sound ultra mega dissonante, arricchito qui sempre da ottime porzioni chitarristiche in chiave solistica. A chiudere la proposta dei Simulacre, prima di lasciare il campo alla one man band degli Archvile King, ecco la diretta "Myste", un bello schiaffone in piena faccia, fatto salvo per un break evocativo a metà brano. Con gli Archvile King e il loro 'Vile' (EP uscito originariamente nel 2020) si torna a galoppare con un death thrash dalle venature black che, nell'opener "The Bastards of the Sea", mi ha richiamato dapprima gli Old Man's Child per poi virare verso sonorità più old school. Un bel riffone thrash metal (scuola primi Testament) seguito a ruota da una ritmica tonante scuola questa volta Celtic Frost ma anche Sepultura era 'Schizophrenia', contraddistinguono "Pax Infernum (Dog of War)". I rintocchi di campana in stile "For Whom the Bell Tolls" aprono "The Feast of the Worm King", un pezzo super diretto e tirato, dotato di un bel assolo conclusivo (con arpeggio incluso). A chiudere il disco la stravagante (almeno per il titolo) "Gwyneth Paltrow Is a Lich" (Lich dovrebbe stare per cadavere/ndr), 156 secondi di chitarre e vocals al vetriolo per un finale tutto in discesa. Insomma, quello dei Simulacre/Archvile King è uno split interessante che vi permetterà per lo meno di capire se il sound di queste due band vi ispiri oppure no. (Francesco Scarci)