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giovedì 8 gennaio 2015

Cepheide - De Silence et De Suie

#PER CHI AMA: Black Depressive/Cascadian, Panopticon
'De Silence et De Suie' è il demo cd dei parigini Cepheide, che hanno esordito nel 2014 con questo 4-track di black depressive dalle tinte atmosferiche, che sembra rifarsi al sound degli australiani Woods of Desolation. Quattro song dicevamo, che si aprono con la desolante melodia di "A La Croiseue Des Aimes", dove urla lontane e chitarre malinconiche inquadrano immediatamente la proposta dei nostri. Devo essere sincero, il primo titolo che ho accostato ai Cepheide è stato il debut album degli In the Woods, 'Hearth of the Ages', vero capolavoro black. Poi, a poco a poco vengono fuori altre influenze che finiscono per arricchire e non poco, la musica del trio di Parigi. Un pizzico di blackgaze, sfuriate cascadiane a la Panopticon, e la voce, inequivocabilmente suicidal black, delineano in soldoni le caratteristiche principali della band transalpina che è già matura per approdare alla Pest Productions, la scuderia cinese orientata a questo versante sonoro. "Là Où Les Idoles Demeurent" parte piano con un'angosciante melodia di fondo (ideale per il suono di un carillon), prima di lasciar posto a un funesto e caotico attacco black, in cui a (con)fondersi nel marasma sonico ci sono chitarre (in tremolo picking), un drumming impazzito (opera di Orkham) e uno screaming lancinante, con la ritmica forsennata, che corre e deraglia dai suoi binari. La registrazione casalinga aiuta a mantenere un approccio totalmente raw all'intero lavoro: ne è testimone l'infausta "L’Homme Ruin" in cui la voce, totalmente indecifrabile, si infrange negli angusti anfratti chitarristici del duo formato da Destresse e Spasme (quest'ultimo anche vocalist), creando un'ambientazione che lascia il fiato corto, che preme sullo sterno e genera un'ansia spaventosa. La song, sconfortante al massimo, ci prepara ai conclusivi otto minuti di disperazione, offerti da "Deluge", song che strizza l'occhiolino al sound dissonante dei Deathspell Omega; una musica esangue che poco spazio concede alla melodia, ma che si concentra solo alla macerante decadenza di questi ragazzi. Morenti. (Francesco Scarci)

(Self - 2014)
Voto: 70