#PER CHI AMA: Alternative Post-Rock |
Per favore, prendere carta e penna e scrivetevi immediatamente il nome di questa band. No, il mio non vuole essere un modo subdolo per indurvi a fumare, affari vostri per questo, ma semplicemente per mettere nero su bianco, il moniker del terzetto italico di quest'oggi, i Thank You For Smoking (TYFS), di cui sentiremo molto parlare in futuro, ne sono certo. Mi ero scaldato cosi tanto per un'altra release nel recente passato, quella dei folgoranti Valerian Swing e i TYFS non sono da meno rispetto ai colleghi emiliani, pur proponendo un genere assai più meditativo. Il disco, l'enigmatico 'Yomi', è un'inebriante miscela di raffinati suoni post rock, drone e noise. Yomi indica nella mitologia shintoista, il regno dei morti, il luogo da cui è impossibile tornare, l'Ade o l'Inferno, decidete voi come diavolo chiamarlo. 'Yomi' è anche il titolo di questo emblematico disco, dotato di un forte sapore mistico che intreccia carezzevoli melodie a sonorità a tratti eteree, come se l'Inferno si fosse trasferito ai piani alti. 'Yomi', già lo sottoscrivo è un capolavoro di un'arte geniale che già da "Il Digiuno dei Kami" saprà incuriosirvi, prendervi per mano e catapultarvi in una dimensione parallela, in un altro mondo, un'altra realtà, francamente non mi è ancora dato saperlo. Suoni dilatati, voci celestiali, atmosfere space rock che si incanalano in flussi sonici da brividi. "Infinito // Omega" è uno di questi mondi, uno dei milioni che costituiscono l'universo, in cui la soave voce di Aurora Atzeni s'intreccia con il roboante sound innalzato dalla chitarra e dal basso di Valerio Marras e dal drumming fantasioso di Matteo Mereu. Quando arriverete alla quarta "π", vi troverete dinnanzi anche un ospite d’eccezione, il sax baritono di un immenso Luca T. Mai degli Zu che rende ancor più incredibile e folle la proposta dell'ensemble di Cagliari. Se amate gli Ulver più sperimentali o i Tool più sghembi, amerete di certo anche i TYFS, venendo proiettati in un'altra dimensione, satura di schegge musicali di natura sovrumana a cui non potrete sottrarvi. Poesia, delirio, magia, arte sacra, celestiale, aliena, liturgica, non so bene come etichettare il sound dei TYFS, forse meglio cosi, forse il segreto per assaporare più profondamente un idillio musicale senza precedenti, che vi porterà con la mente e la fantasia in un viaggio surreale dai contenuti caleidoscopici. E cosi veloci, passiamo attraverso i più corrosivi e contorti suoni di "Xu", fino alla psichedelica (e forse anche un po' psicotica) "Al di là del Tempo" in cui musicalmente i nostri combinano un bel casino, passatemi il termine, ve ne prego. La proposta è alternativa, quasi indie, ma poi nel frullatore finiscono suoni avantgarde, math, prog, doom, rock, ambient, il tutto fluendo con una semplicità a dir poco imbarazzante. Un bel riffing teso apre la strumentale "Karma" e (pro)pulsioni tribali mi saturano ancora mente e sensi, tutti stranamente coinvolti nell'ascolto di questo stralunato 'Yomi'. L'apoteosi, l'estasi, la visione estatica, l'orgasmo lo raggiungo finalmente con la conclusiva orientaleggiante "L'Ultima Cortesia di Yama" che sancisce la fine di questa straordinaria esperienza sensoriale a cui invito voi tutti a partecipare, non ve ne pentirete, statene sicuri. (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 90