#PER CHI AMA: Heavy Metal strumentale, Fretless bass |
Recensire dischi solisti non è mai facile, quando poi, anziché esserci una chitarra ci si trova un basso, tutto diventa ancor più complicato. Fortunatamente il talentuoso Fabiano Andreacchio, ex bassista dei Mothercare, ci dà una mano, confezionando un lavoro non cosi difficile da avvicinare. 'Bass R-evolution' consta di 11 tracce in cui il buon Fabiano, in compagnia di diversi amici, si diverte non poco, combinandone un po' di tutti i colori e facendomi perdere più volte il ricordo che questo è un disco strumentale, in cui il bassista assurge ad assoluto protagonista. Il lavoro, uscito per la Italian Way Music, si apre con "Sexonnia", traccia da cui è stato anche estrapolato un videoclip e il cui titolo rimanda a un disturbo del sonno che porta a compiere atti sessuali nel bel mezzo della notte. Ovviamente manco a dirlo, è il basso di Fabiano a irrompere con la sua pulsante ma dinamica frenesia ritmica, coadiuvato comunque da una drum machine che ne detta i tempi. L'ipnotico modo di far cantare il proprio strumento trova spunti più melodici in "Strange Kind", in cui le chitarre si affiancano, in un insidioso avanzare tra riffoni granitici, cambi di tempo ubriacanti, strappi melodici, scale vertiginose e attimi di follia. La sorprendente vena compositiva di Fabiano è anche la sua ancora di salvezza; raramente infatti il musicista mantovano abbandona il proprio sound sotto una coltre di noia. "Dream of a Far Landscape" è un interessante esperimento dark, in cui echi dei The Cure, che amavano particolarmente l'utilizzo del basso acustico, sembrano emergere. "Rebel Yell" è la prima cover del disco, un pezzo addirittura del 1983 di Billy Idol, in cui si percepisce forte la vena più hard rock oriented del bass-hero italico, in una traccia comunque bella tirata. "Texas Skull Revolver" potrebbe essere più un pezzo blues rock, questo a dimostrare l'ampio raggio di azione in cui si muove Mr. Andreacchio, e in cui Fabiano dà maggiormente sfoggio della sua classe. È invece il theme di 'Terminator' quello che si cela nelle delicate e cibernetiche note di "The Machine Behind", traccia che mostra una certa voglia di sperimentazione ma che in realtà poco ha da dire. Con "Epic Dusk", i toni si fanno decisamente più incazzati, forse un retaggio thrash metal che emerge, un tributo ai Pantera riletti in chiave moderna, o semplicemente il desiderio di sprigionare un bel po' di energia distruttiva, fatto salvo per un suadente break centrale. Nelle ultime song ecco far capolino le guest star. Doofybass Ares presta il suo basso, in "Into the Black", in un attacco bilaterale dai rimandi black sinfonici, una goduria per le mie orecchie, per cui eletta ovviamente mia song preferita. Ale "Darkoniglio" è la seconda guest in "The Last Kiss", brano dai contorni malinconici, in cui i due artisti duettano abilmente con le loro "bocche da fuoco" in spalla. Che musica vi aspettereste invece per il vostro funerale? Fabiano l'ha immaginato e ha scritto "My Funeral", un pezzo che mette in risalto nuovamente una forte componente nostalgica, guidata dalle soffuse e calde note del suo basso. Arriviamo alla fine di questo trip musicale con "Fly Over", l'unica canzone cantata del disco dallo stesso Fabiano e aiutato da Nicola Cisamolo ai synth: un pezzo rock, un po' ruffiano, che mette comunque in mostra le ottime capacità vocali dell'artista lombardo, in un pezzo che si snoda tra cyber, metalcore, industrial e sperimentalismi vari, un esperimento che invito caldamente di ripercorrere in futuro. 'Bass R-evolution' è il primo tassello della discografia solista di Fabiano Andreacchio, un nuovo disco sembra già in cantiere, chissà che attendersi ora. (Francesco Scarci)
(Italian Way Music - 2015)
Voto: 75