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lunedì 15 agosto 2022

Murder Corporation - Tagged & Bagged

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Death'n'Roll
Spietati, brutali, pesanti come macigni i Murder Corporation sono stati una band in cui militavano gli stessi componenti dei Deranged. Questi gangsters svedesi non concedevano un solo attimo di tregua all'ascoltatore. Si esce infatti storditi e boccheggianti dall'ascolto di 'Tagged & Bagged'. Johan & soci con gli strumenti ci sanno fare, come ben sapete. Se siete alla ricerca di un sound realmente granitico, 'Tagged & Bagged' è l'album che fa per voi. Non vi segnalo nessuna canzone in particolare, perché sono tutte meritevoli d'ascolto. Non poteva mancare una cover: in questo caso si tratta di "Survive" dei Nuclear Assault. I Murder Corporation, prima dello scioglimento avvenuto dopo questo stesso album, avevano tutte le qualità per far presa non solo sui fans del grind e del brutal death, ma anche sui patiti dell'hardcore. Le nuove canzoni suonavano quasi death’n roll. Del resto sono loro stessi a citare i Kiss tra i propri gruppi di riferimento! Tenete presente che il cd conteneva anche una traccia video davvero ricca di sorprese: ben quattro filmati (dal Fuck The Commerce Fest svoltosi nel ’98 in Germania: “Hostage Situation” e “Retract The Hostile”; quindi “Chaos Killed The World” in due versioni in studio); la storia del gruppo; informazioni dettagliate sulla discografia con tanto di copertine; e, per ciascuna release, una canzone da ascoltare. Ve le cito, per darvi un’idea della qualità del lavoro svolto per questo dischetto: "Bulls Eye Eight in the Head" (da 'Blood Revolution 2050'); "Violated" (da 'Kill'); "Chaos Killed the World" (da 'Murder Corporation'); "Retract the Hostile" (dal 7" omonimo); "Procreate Insanity" (dallo split con Vomitory); "Murder in Mind" (da 'Whole Lotta Murder Goin’ On'); "Fooled by Fools" (da 'Santa is Satan'). Tutto questo materiale va naturalmente ad aggiungersi alle 11 canzoni incluse. Mi domando cosa si possa volere di più.

lunedì 29 marzo 2021

Månegarm - Vargaresa - The Beginning

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black/Viking
'Vargaresa - The Beginning' è una compilation uscita nel 2004 che raccoglie i primi due demo dei Månegarm, datati 1996 e 1997. Si tratta dei lavori 'Vargaresa' e 'Ur Nattvindar' che raccolgono le prime nove tracce elaborate dai nostri eroi vichinghi, completamente rimasterizzate e con un nuovo artwork curato dal famoso artista belga Kris Verwimp (Absu, Marduk, Immortal, giusto per citarne qualcuno). Lo stile di questa raccolta si discosta abbastanza dagli standard epico-vichingo della band, presentando infatti un approccio più black metal oriented, rude e selvaggio. Solo in forma più embrionale è presente quel viking metal, diventato poi trademark del quartetto scandinavo. Solo fugaci sono le epiche melodie che caratterizzano questo cd, che colpisce più che altro per la maligna ferocia che trasuda da ogni sua nota, piuttosto che per le partiture viking-folk tanto care nei vari 'Dodsfard' e 'Havets Vargar'. L’album presenta in un paio di occasioni, un ispiratissimo violino, che riesce a conferire a tutto il lavoro, un senso di desolante malinconia. Le vocals sono buone, anche se un po’ grezze. Scarseggiano però quei coretti in grado di proiettarmi agli albori di quella gloriosa civiltà, ahimè scomparsa. Tra i due demo, sicuramente 'Ur Nattvindar' è il migliore, dove oltre al violino e a breaks di chitarra acustica, fanno capolino addirittura delle vocals femminili ed un flebile accenno di tastiere, elementi comunque lontani anni luce dalle ultime cose dei master scandinavi. Se siete degli amanti della band, ma solo se siete amanti, sicuramente non dovrete farvi mancare questo lavoro nella vostra collezione, album che segna l’esordio discografico dei Månegarm, altrimenti vi suggerisco di lasciar perdere e magari approcciarvi ai loro ultimi episodi. (Francesco Scarci)

(Displeased Records - 2004)
Voto: 65

https://www.facebook.com/Manegarmsweden/

martedì 29 ottobre 2019

Resuscitator - A Warrior's Death

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Black/Death, Immortal
Un periodo piuttosto oscuro il 2005 per la Displeased Records, che dopo il flop con gli Utuk Xul, ci ha riprovato con questi Resuscitator, band di “occult” black death metal. E 'A Warrior's Death' è il terzo ed ultimo lavoro per il combo proveniente dalla California (qui al canto del cigno), dopo i due album usciti nel lontano 1994 e nel 2001. Siamo di fronte ad un primitivo black thrash metal (black per le vocals, thrash per le ritmiche), che fa un uso, un po’ bizzarro della batteria, con l’intento di dare un suono quasi sperimentale, alla proposta musicale. Un plauso merita quindi il batterista, sicuramente l’elemento più interessante di questi Resuscitator, con il suo ritmo fantasioso e allo stesso tempo marziale, in grado di conferire un sound apocalittico all’intero lavoro. La proposta del trio statunitense è influenzata dagli Immortal (periodo 'Blizzard Beasts') e dagli Enthroned. La voce però, nel suo fastidioso gracchiare, ambisce a somigliare a quella di Attila Csihar, con risultati ahimé scadenti. Rispetto alle produzioni passate, le tastiere sono state messe da parte per intensificare la potenza del sound. Le chitarre ritmiche presentano il classico riff death “made in USA”, con quell’effetto “scricchiolio” quanto mai insopportabile. La struttura dei pezzi si presenta inalterata e alla fine un po’ tutti i brani tendono ad assomigliarsi: identica la sezione ritmica e piatto il lamentoso modo di cantare di Summoner cosicché il risultato finale rischia di suonare piuttosto imbarazzante. Questo lavoro targato Resuscitator, alla fine non mi convince per nulla, nonostante la produzione sia abbastanza buona e pulita: otto pezzi per un totale di 32 minuti non valgono l’acquisto dell’ennesimo cd fiasco, prodotto dalla casa olandese; un cd anonimo e noioso senza guizzi capaci di risvegliarci dal torpore residuo del caldo estivo. (Francesco Scarci)

(Displeased Records - 2005)
Voto: 50

https://myspace.com/resuscitator