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domenica 15 maggio 2022

Au-Dessus - Mend

#PER CHI AMA: Post Black
I lituani Au-Dessus li seguo dal loro esordio, quell'EP omonimo uscito nel 2015. Ho comprato anche il loro Lp 'End of Chapter', che trovai all'epoca davvero convincente. Dal 2017 a oggi se ne sono perse le tracce, quasi a pensare che la band originaria di Vilnius si fosse sciolta. Fortunatamente, i quattro misteriosi musicisti tornano in sella sotto l'egida della Les Acteurs de l'Ombre Productions dandoci il proprio segno di vita con quest'altro EP, intitolato 'Mend'. Cinque i pezzi per saggiare le condizioni post pandemiche dei nostri, cinque schegge che esordiscono con la strumentale "Negation I", una lunga intro dronica che cede il passo ad un black storto e strambo come era lecito aspettarsi dai nostri. Poi ecco il via alle "danze" con la causticissima "Negation II" e le vocals viscerali di Mantas a collocarsi su di un tappeto ritmico infuocato e dissonante che farà la gioia di chi segue realtà ingarbugliate quali Blut Aus Nord e Deathspell Omega in primis, ma anche gente stile Kriegsmaschine o Mgła, se proprio volessimo spostarci dalla Francia alla Polonia. Con "Lethargy" si prosegue sulla stessa scia diabolica di post black che trova in furiosi blast beat contrappuntati da una discreta vena melodica, il punto di partenza del brano. "Epiphany" si muove su basi ancor più oblique, tra black mid tempo e sfuriate post che hanno il classico effetto destabilizzante. Poi i nostri ci mettono del loro, con continui cambi umorali a dar maggior enfasi ad una proposta non proprio facile da digerire. L'ultima "Alienation" è forse il pezzo più easy listening dei cinque: inizio lineare, grim vocals che poggiano su un rifferama compatto e potente, ma decisamente dotato di una maggior melodia a renderlo per questo più assimilabile rispetto alle precedenti. La seconda parte poi è dotata di un piglio quasi malinconico tanto da renderla il mio pezzo preferito di questo graditissimo ritorno sulle scene. (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2022)
Voto: 72

https://au-dessus.bandcamp.com/album/mend

martedì 16 maggio 2017

Au-Dessus - End of Chapter

#PER CHI AMA: Post Black, Deathspell Omega
Sono stato da un paio di settimane in Lituania, una terra ricca di fascino, storia e tradizioni. Ho colto l'occasione del mio viaggio per visitare un negozio di dischi: con orgoglio il commesso mi parlava delle band locali, gli Obtest, i Dissimulation e anche di questi Au-Dessus. Strano che la Les Acteurs de l'Ombre Productions abbia messo sotto contratto il quartetto di Vilnius, considerata la loro quasi esclusiva predilezione per le band transalpine. Deve esserci quindi qualcosa di assai interessante nell'estremismo sonoro di questi ragazzi, in quello che è il loro full-length d'esordio che segue progressivamente a livello di titoli, l'EP omonimo del 2015. Si parte allora con l'epica ostilità di "VI", un brano di monumentale e arioso black metal, infarcito da atmosfere sognanti, eccellenti e fresche linee di chitarra, vocals epiche, pulite ed in screaming, che mi fanno ben sperare nella qualità del disco. Una opening track tanto melodica quanto assai fuorviante, tant'è che la successiva "VII" mostra la natura bislacca dei quattro musicisti lituani che qui appaiono piuttosto come un ibrido tra il sound dissonante dei Deathspell Omega e le vocals maligne dei Mayhem, altra roba rispetto alla traccia d'apertura, ma di altrettanto caratura. Con "VIII" aumentano le scorribande in territori post black, e non solo: il sound si fa infatti più avvolgente ed ipnotico, in una song matura per stare addirittura in un disco degli Isis. La complessità ritmica va aumentando con la quarta traccia, "IX", in una malefica miscela tra black old school, punk, dilatazioni post-metal e psichedeliche divagazioni droniche, che sembrano perpetrarsi anche nella successiva e riuscitissima "X", proposte però al contrario. La traccia, la più lunga del disco coi suoi nove minuti e mezzo, parte infatti con atmosfere soffuse per poi lanciarsi in pericolose accelerazioni post tra selvaggi vocalizzi e spaventosi rallentamenti, con una seconda parte eterea quanto affascinante, a suggellare la brillante proposta della compagine lituana, che peraltro opta per un'azzeccatissima scelta a livello grafico, con il viso di una bambina con gli occhi coperti da due monete, utili a pagare lo psicopompo Caronte nel traghettare la sua anima nell'Ade. Nel frattempo il disco prosegue con le ultime due song: la darkeggiante "XI" e la mefitica "XII: End of Chapter", il giusto dirompente e schizofrenico finale, ideale epilogo per un album come questo. Bella scoperta gli Au-Dessus, aveva proprio ragione quel tizio del negozio di dischi di Vilnius. (Francesco Scarci)

(Les Acteurs de l'Ombre Productions - 2017)
Voto: 80