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lunedì 16 novembre 2020

Gong Wah - S/t

#PER CHI AMA: Experimental Kraut Rock/Noise Pop
Si apre il sipario su un insieme di brani che vi sorprenderanno. Tutte le tracce sono vive in essere e vitali in divenire nello stesso disco. L’ascolto dell'omonimo album dei tedeschi Gong Wah è un ritorno al futuro. Partiamo da "Let’s Get Lost". Voce carismatica quella di Inga Nelke. Raggi di criptonite che incalzano le pause strumentali. Avvolgenti i ripetuti del ritornello che diviene ipnotico lasciando il passo al velluto della voce della frontwoman che incalza intercalari ritmati. L’atmosfera in cui ci accolgono i Gong Wah è un ibrido tra il rock e l’ambient. Cambiamo del tutto l’attesa con "I Hate You". Qui lo strumentale è un ribattere, calco di gesso dinamico quasi aggressivo che si frantuma in un istante ripetuto. Una rabbia di zucchero filato e molto zuccherino che cristallizza esplodendo in un senso cosmico. Polvere di stelle. Le sorprese incalzano quando parte "Supersized Kid". Lei voce pop estremamente sensuale, ci porta indietro di 25 anni. Canta, accarezza l’ascolto. Canta, sa come far vivere il passato nel presente. Canta e complimenti a chi ha arrangiato il brano perché è un salto senza paracadute negli anni '90. Andiamo oltre ed accontentiamo i viaggiatori del tempo, quelli che mettono la musica in cuffia e si alienano dalla realtà. "With Him". Ora la carica nostalgica cresce sino a far godere pienamente della condivisione tra pop e shoegaze. Non sarete ancora sazi spero! Incalza il mio preferito tra questi pezzi "Sugar & Lies". Volume. Volume. Qui abbiamo un insieme di così tante sonorità e di annate musicali che gira la testa solo ascoltandolo. Adoro il suo incedere, così come la sua traccia definita e la sua arroganza nell’essere tutto e nel non somigliare a nulla di pregresso. Mandatelo in loop. Quando l’entusiasmo trova un picco succede spesso debba avere la sua contropartita, eppure "Contaminated Concrete" mi ferma il cuore per portare i battiti ad un altro livello. Ascoltando questa traccia ho vissuto momenti di pura intensità, istanti di un brivido graffiante, tempo dilatato e lento. Un'alchimia tra la musica, la voce e le sonorità distorte. Siamo a "Not This Time" e l’aria è ferma. È questo è il pezzo che quando parte con il suo mix di post-punk e electro dance la muove sul serio l’aria. La musica si muove. La voce si muove. Non inizio a respirare, ma ad ansimare. La musica chiama. Non è lo stile, il ritmo, il genere, ma l’alchimia dell’insieme. Concludo l’ascolto con questo inferno retroattivo ed eloquente. È il tempo di "Just Sayin'". Che dire. I sensi si risvegliano uno ad uno seguendo il ritmo deciso ed urgente di questo pezzo. Voci congiunte. Suoni stridenti armoniosamente agganciati agli strumenti. Pause strumentali lunghe, emozionanti, accattivanti. Le voci entrano in assonanza con gli strumenti. Una degna chiusura di un album da avere. Un viaggio tra il noise pop, il kraut rock, la psichedelia, lo shoegaze. Eppure, per ogni traccia si sente la forza della musica che mescola i generi e rinasce come fenice a vita indipendente. Artistico. Intenso. Eclettico. (Silvia Comencini)

(Tonzonen Records - 2020)
Voto: 78

https://gongwah.bandcamp.com/album/gong-wah