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venerdì 29 settembre 2017

Ungraved Apparition – PULSE_0

#PER CHI AMA: Dark/Death/Black, Lifelover
Capitanati da una voce dal potere terrificante, la band russa degli Ungraved Apparition approda al suo primo full length attraverso Grimm Distribution/Satanath Records, in forma strabiliante. Un death metal di vecchia scuola, rallentato sulla falsariga di un sound di matrice doom caratterizzato da un'attitudine malata in odor di suicide black metal. Il suono seppur glaciale cede spazio alla melodia mantenendosi comunque ruvido nella sua corposità e nelle vocals, che non lasciano spazio a voci pulite. Come nel migliore degli incubi, con l'ascolto di 'PULSE_0' ci si immerge brano dopo brano in un vortice di emozioni orrorifiche, perverse e depressive, che ammaliano e catturano l'attenzione di chi ascolta. Un concept incentrato su una sorta di viaggio tra la vita e la morte di pazienti all'interno di un ospedale, dove chirurghi dallo humor nero e dal sadico sarcasmo, operano su pazienti inermi che ancora devono capire se il loro destino sarà giacere in eterno tra buio e umidità o se sperare in una salvezza dell'anima. Suoni sinistri, quadrati, potenti, composizioni originali e fantasiose, spesso anticipate da interludi che ne aumentano il tono dark, maligno e perverso. Per comodità, sottolineerei i primi tre brani del disco, a dir poco memorabili. Un ruolo fondamentale poi lo gioca, come detto, la performance del vocalist Damned che canta con una voce abrasiva ed in lingua madre (almeno presumo dai titoli) ottenendo splendidi risultati, calcando sempre pesantemente la mano su atmosfere oscure e presagi a dir poco spaventosi. Belle le aperture chitarristiche di matrice primi Paradise Lost cosi come buona è la produzione del disco, ideale per il tipo di prodotto, con quei suoi inserti d'atmosfera che ricordano band come Psychonaut 4 o Lifelover. La copertina tende ad indirizzare l'ascoltatore verso ambienti più duri del tipo grindcore o brutalcore, rivelandosi altresì ingannevole ma comprensibilissima se si conosce l'intento tematico dell'opera. Uno stile particolare, un modo di intendere il dark metal assai originale, un lavoro cerebrale e affascinante in tutta la sua drammaticità. Ottimo album! (Bob Stoner)