#PER CHI AMA: Death/Doom/Prog, Agalloch, Katatonia, Opeth |
La sinergia tra Hypnotic Dirge Records e Solitude Productions inizia a sortire ottimi risultati. Ne è l'esempio lampante il nuovo album dei russi Negative Voice, il secondo per il quartetto moscovita, intitolato 'Cold Redrafted' e vera sorpresa per il sottoscritto, che aveva sottovalutato i nostri nel 2013, quando uscì 'Infinite Dissonance'. Ascoltato il nuovo lavoro, mi sono dovuto ricredere invece sulle potenzialità, all'epoca forse totalmente inespresse, dei nostri. Signore e signori, 'Cold Redrafted' è quello che giudico un gran bell'album, maturo, fresco, squisitamente melodico, ma carico di energia, in grado di regalare emozioni in quantità e di qualità. Otto i brani contenuti e quasi tutti sorprendenti, sin da "Limitation", che mi ha conquistato sin dal primo assolo che si delinea nel primo minuto e mezzo del brano, al suo intero evolversi. Splendido, tutto qui, non serve aggiungere altro. Poi solo una cascata emotiva che mi trascina in un vortice di sensazioni che spaziano dalla malinconia alla gioia, quella vera, capace di regalare lacrime copiose agli occhi. I quattro ragazzi, migrati ora nella capitale russa, regalano un death doom atmosferico in grado di scomodare gli Agalloch, gli Opeth ma anche i Novembre e i Katatonia, per un condensato notevolissimo di musica di ottima fattura che farà la gioia di coloro che amano la drammaticità del doom, ma anche di quelli che non disprezzano le cavalcate post black ("Nightmare Everlasting"), le sinistre atmosfere ("The City of Decaying Gaze"), o i tecnicismi del progressive ("Lighthouse"), per un pot pourrì di assoluto valore che non deve passare inosservato, per alcun motivo. Questa è la musica che amo, in grado di trasmettermi cosi forti emozioni, che mi guidano nella scrittura di queste mie parole, addirittura ad occhi chiusi, godendo della delicata raffinatezza di questi ragazzi, saggi nel saper quando colpire con irruenza, ancor di più nel selezionare i momenti per un break acustico, l'utilizzo di clean vocals piuttosto che del growling assai convincente di Evgeniy Loginov. Classe cristallina, che viene messa al servizio anche solo nell'aprire un brano come "Instant", una song più nervosa e meno lineare rispetto a quelle apprezzate sin qui, in quell'incredibile trittico di pezzi che apre il disco. "Instant" è sicuramente più criptica, cupa, nostalgica e ricercata, forse anche per questo la più complicata da assimilare, ma comunque splendida. Torno a citare invece i Katatonia (del periodo intermedio) per quel riguarda le linee di chitarra quando a scorrere nel mio stereo è "Impasse", un'altra piccola gemma da non perdere. Con "Karmic Pattern" si torna a sprofondare nel doom abissale, anche se nella sua seconda metà, gli echi degli Opeth tornano a farsi sentire. Per certi versi questa uscita dei Negative Voice potrebbe essere accostabile al nuovo lavoro dei loro compagni di etichetta (EchO), e come per gli amici bresciani, la band si dimostra già matura per il grande salto in una big label. 'Cold Redrafted' è infatti un ottimo lavoro, dotato di un certo carisma e di una spiccata personalità, che auspico venga sapientemente convogliata nella giusta direzione anche in futuro, perché probabilmente sentiremo parlare dei Negative Voice per lungo tempo. (Francesco Scarci)
(BadMoodMan Music/Hypnotic Dirge Records - 2016)
Voto: 85