#PER CHI AMA: Alternative Rock |
Ormai la Moonlee Records non ha più bisogno di presentazioni e possiamo attenderci, con margine di errore davvero limitato, che ogni nuova uscita dell’etichetta slovena sia di qualità perlomeno apprezzabile. Ecco quindi la new entry della loro scuderia, la band alternative dei Werefox, che pubblica il secondo album, 'Das Lied Der Maschinen' (la canzone delle macchine), una sorta di concept album che intende fornire una risposta all’annosa questione, largamente dibattuta nell’immaginario sci-fi, della possibilità per le macchine di arrivare a sviluppare emozioni. La posizione degli sloveni è, neanche a dirlo, schierata dalla parte del si, e questo disco si propone di argomentarlo a forza di riff sferzanti e canzoni potenti e allo stesso tempo non prive di una certa accattivante vena pop, tanto da risultare appetibili per un pubblico amante del rock in un’accezione molto ampia e trasversale. Un suono che riesce a coniugare la giusta dose di potenza e pulizia (ottima la produzione), la voce femminile di Melée dotata di forte personalità e alcune soluzioni sonore non scontate, rendono questo disco un lavoro assai interessante, in grado di coniugare sonorità vicine ai nomi di punta dell’alternative rock internazionale (vengono in mente di volta in volta Queens of The Stone Age, Deus, Twilight Singers, Garbage) con una certa sensibilità pop che può ricordare i Bosnian Rainbows. I brani sono tutti piuttosto riusciti, con una menzione particolare per le trascinanti "Orange Red", "Triads", la riuscita ballad "Omnisentient", che rivela interessanti profondità nella voce di Melée e quello che secondo me è il migliore in assoluto, "Holy Rage", con una vena blues che ricorda vagamente PJ Harvey di "To Bring You My Love". Altro giro, altro centro, per la Moonlee Rec, con una band che potrebbe avere le carte in regola per ottenere una visibilità internazionale, anche in ambito mainstream. Molto interessanti. (Mauro Catena)
(Moonlee Records - 2016)
Voto: 75