#PER CHI AMA: Black/Doom, Summoning, Nortt, Wolves In The Throne
Room
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Mi capita tra le mani il primo demo (anche se della durata di ben 33 minuti) degli Hinsidig, e vedendo la lugubre copertina, tipica dell'allegria che riscontriamo nel black e nel doom, gioisco pensando al nuovo ascolto, sperando vivamente che questa release mi possa soddisfare. Subito ad accoglierci in “Intro – Euforisk Depresjon” è un solitario coro che ci fa strada tra le nebbie in un incontaminato scenario montuoso, poco dopo siamo raggiunti da una spettrale chitarra e una base di tastiera che ci accompagneranno fino al termine della canzone. Un urlo squarcia il sacro silenzio delle foreste, immergendoci in “Livets Slos”, brano che alterna lenti e malinconici movimenti a sfuriate simili ai primi Ulver. Con lo stesso stampo “Bak Livets Forheng” e “Gudsforlatt” continuano la prima release del trio teuto-norvegese. I riff in alcuni campi sono più oscuri, più tipicamente anni '90, ma il gruppo non si lascia trasportare eccessivamente dalla vecchia scuola e riesce a trovare la combinazione essenziale per non far skippare la traccia all'ascoltatore, grazie anche all'occasionale ritrovamento dei cori e delle tastiere che ci avevano guidato nel mondo degli Hinsidig. “Outro - De Siste Dager Mot Ragnarok (Part III)” chiude questo debut con un monologo accompagnato da strazianti urla in sottofondo, che in certi casi coprono anche la narrazione. Molto interessante e godibile il gioco promosso dai pattern di batteria perché essi donano alle tracce quel segno distintivo che non le fa precipitare nella monotonia. D'altro canto invece trovo assolutamente fastidiosa la repentina e prematura fine delle canzoni, mutate in tronco senza un minimo di dissolvenza o di continuità. Gli Hindisig non sono degli innovatori del genere ma hanno tutte le potenzialità per creare delle valide opere Atmospheric Black, spero che mi giunga il loro primo full-lenght sperando in una loro notevole maturazione. (Kent)
(Pest Productions)
Voto: 75
Voto: 75