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giovedì 30 giugno 2011

Shadowdances - Misery Loves My Company

#PER CHI AMA: Gothic, Prog, Dark, Autumnblaze, Riverside
Quanto adoro le band provenienti dai paesi baltici (Lettonia, Lituania ed Estonia), non so per quale arcano motivo, ma la loro musica ha sempre qualcosa di magico nelle proprie note. Non sono da meno quindi neppure i lituani Shadowdances che mi trovo qui oggi a recensire con questo lavoro autoprodotto di ben 13 pezzi. La musica di Joudas (cantante e batterista) e compagni, è un mix di gothic dark dalle fini atmosfere e dalle profonde emozioni. È un peccato che pochi si siano accorti di questa band, che ci tengo a dirlo esiste fin dal 1994. La musica del quintetto baltico si può descrivere con i colori tenui e aranciati dell’autunno, con quelle sue melliflue atmosfere contrapposte all’incedere rockeggiante delle linee di chitarra. Mi piace, mi piace davvero la proposta del combo lituano, perché produce intime suggestioni durante il suo ascolto, forse perché amo immergermi in malinconici flussi musicali e lasciarmi turbare l’animo dalla potenza della musica. E per chi come me ama abbandonarsi in questo genere di suoni, rimarrà sicuramente vittima del fascinoso sound degli Shadowdances. “I Crawl”, “The Girl” e la successiva “Autumn Haze” sono tre splendidi pezzi che richiamano gli esordi degli austriaci Autumnblaze, aggiungendo però quel pizzico di poesia, che ribadisco solo i gruppi provenienti da quei luoghi, sono in grado di conferire alla musica. Musica elegante, raffinata creata e suonata da ottimi musicisti: “Misery Loves My Company” è un intenso viaggio nelle profondità dell’animo umano, carico di disperazione, angoscia e paura. La parte centrale del cd si rivela ancora più struggente, con le forti malinconiche linee vocali di Juodas a dominare la scena e oscure ambientazioni a far sembrare la musica dei nostri nuvole cariche di pioggia pronte a scrosciare in pesanti ed interminabili piogge. Desolanti, nostalgici e inquieti, gli Shadowdances potrebbero rappresentare il perfetto connubio tra gli Anathema di “Eternity” e i Riverside degli esordi. Che dire di più di questo meraviglioso disco? Speriamo solo che la fortuna possa aiutare gli audaci e qui di audacia ce n’è parecchia… (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 75