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lunedì 15 aprile 2024

Poroniec - W Po​ł​ogu

#PER CHI AMA: Black/Death
Della serie picchiare come fabbri, questa sera vi presentiamo 'W Po​ł​ogu', atto primo dei polacchi Poroniec. Una tempesta sonora che potrebbe essere assimilabile al moniker dei nostri che si rifà a un demone maligno della mitologia slavonica, dotato di una faccia deforme, nato dall'anima di un feto morto intenzionalmente, e direi ben rappresentato nella cover del disco. Non lasciatevi pertanto tranquillizzare da quell'intro melliflua che apre il disco, perchè ben presto verrete investiti dalla furia disumana del duo di Kraków, che in "Nieprzystępni" vi travolgerà brutalmente con un black death senza troppi fronzoli, comunque tecnicamente valido e interessante. Produrre musica originale al giorno d'oggi è diventato qualcosa di più unico che raro, quindi sarà meglio non riporre troppe aspettative in fatto di originalità della proposto, e semmai sarà meglio gustarsi questo treno impazzito che vi si scaraventerà addosso, traccia dopo traccia, il suo enorme carico di odio. I brani scorrono veloci che è una meraviglia, tra parti cazzutissime e altre più rallentate ("Niedorzeczności"), dove la band arriva a proporre addirittura cori puliti (e anche una voce femminile in sottofondo, che dovrebbe appartenere a Hekte Zaren degli Adaestuo) che fanno da contraltare a un growl possente e convincente, oltre che a ritmiche dapprima oblique e poi sparate a velocità impressionanti, ma sempre permeate di una sottile epicità di fondo che renderà l'ascolto di 'W Po​ł​ogu', un'interessante esperienza conoscitiva. "Moralności" continua sulla falsariga delle precedenti, affidandosi a una disarmonica e compassata linea di chitarra su cui poi imbastire le varie accelerazioni, distorsioni, rallentamenti e incursioni di altre ospiti (la già citata Hekte e tal Justyna Walczyk) che vanno ad arricchire un brano che altrimenti rischierebbe di finire nell'anonimato. Il disco è comunque solido, e lo testimoniano anche altre song, dalla malinconica "Przypadłości", passando per la glacialità post black affidata agli splendidi tremolo picking di "Mądrości", fino ad arrivare ai 13 minuti conclusivi di "Wątpliwości", che condensano tutte le peculiarità esibite dal combo polacco. Si passa infatti con somma disinvoltura dal black mid-tempo iniziale al debordante sound innescato attorno al terzo minuto, per poi rallentare pericolosamente un minuto più tardi. I nostri ci offrono poi un demoniaco e salmodiante intermezzo ambient tra il settimo e il nono minuto, per finire di scardinare ogni barriera sonora nella coda del brano e sancire definitivamente la loro pericolosità strumentale. (Francesco Scarci)

Deathlike Dawn - Among the Graves of the Archetypes

#PER CHI AMA: Black Old School
Melodie sinistre, oscure e malefiche per un black metal avvolto da profondo mistero. Stiamo parlando dei polacchi Deathlike Dawn e del loro secondo album, 'Among the Graves of the Archetypes', uscito a distanza di quattro anni dal precedente 'Deliria and Dreams'. Un disco che affonda sicuramente le proprie radici nel black old school anni '90, con tanto di scricchiolanti riff, ridondanti ritmiche (come il buon Burzum era solito infarcire i propri lavori) e gracchianti grim vocals, il tutto impastato da un suono sporco e cattivo, in cui gli strumenti non sono peraltro cosi facilmente identificabili. Eppure, nonostante quello che sembra essere un bel pastrocchio, il disco dei nostri riesce a cogliere la mia attenzione e generare comunque emozioni piacevoli. I primi due pezzi, "A Monument I Shall Raise in Flame" e "Plutonic Ether" li trovo davvero buoni, per quanto non propongano nulla di innovativo nel loro ipnotico incedere di chitarre e azzeccatissime melodie che non tolgono comunque quell'impatto old school alla release. Sembra infatti di essere catapultati indietro nel tempo di 30 anni quando (i futuri) mostri sacri norvegesi, si stavano affacciando sulla sena. E penso ai primissimi Enslaved, Emperor, Dimmu Borgir, Burzum e Gehenna, e le loro proposte di black minimalista ma comunque contraddistinto da un piglio atmosferico, che alla fine convergeranno tutte insieme nelle note di questo disco marcescente ma indovinatissimo. Nella proposta dei Deathlike Dawn ci sento poi anche un che del cosmic black dei Darkspace, soprattutto nel secondo brano, che inizia all'insegna di un black doom, per poi evolvere con i suoi synth e tastiere, verso un black atmosferico, in grado di creare una sorte di sospensione del tempo. Con "Forked Tongues of Eternal Fire", il duo di Wrocław esibisce un black più tirato, che ammicca anche ai Windir nella linea delle chitarre in super tremolo picking. Che dire, se non che tutti gli amanti di simili sonorità, dovrebbero approcciare questa nuova realtà polacca, per lo meno per dargli un'occasione. Io mi sento di dargliela, anche laddove i nostri non offrono palesemente nulla di originale. Ascoltare però "Darkly Treads the Twilight" è un po' come riscoprire 'Vikingligr Veldi' degli Enslaved, mentre con la rutilante "In Tenebrous Depths, a Transfiguration" mi lascio piacevolmente investire dalla martellante contraerea dei nostri. In chiusura la caustica "Dew and Blood", pezzo rabbioso ma che forse non concede grosse emozioni, se non nel comparto solistico, dove la band si diletta con ottimi assoli e una furibonda cavalcata conclusiva. Nostalgici. (Francesco Scarci)

domenica 14 aprile 2024

Nunslaughter - Angelic Dread

#FOR FANS OF: Death/Thrash
Killer death metal, though the songs are short. I didn't mind that, they reined with fury! Catchy riffs and tolerable vocals, there's no going wrong with this band! The vocals go well with the music! Best Nunslaughter I've heard from them. Excruciatingly immense death metal galore! Check out one of their lengthier songs called "Looking Into The Abyss."

The music is thrash/death metal, more thrash in the guitars and a tinge of death metal with the vocals. But I know they're considered to be solely a death metal band. The vocals reflect Jeff Walker via Carcass. Same screaming sound if you didn't notice, but it seems to be true to that!

Riffs sound crunchy and catchy. There isn't a Nunslaughter album I've heard that tops this one. And it's good they're re-establishing a great fan base. They need it and their music is unique.

The production quality on here is superb! I enjoyed how they weaved everything into place in terms of instruments/voice. The aggression is totally there, and wouldn't want to change anything on this release. They diversify, they're not aggression totally, but the guitars are HEAVY! I think that they down-tune the guitars to reach that thickness sound. What a great band, they're wholly underrated! I ordered their CD from Hells Headbangers because I thought it one album that I couldn't pass up! The music took over and I loved the vocal department. This band is way unique and uncompromising! Be sure to take a listen to the song I mentioned and see if it's up to your death metal pallet! (Death8699)


(Hells Headbangers Records/Fatalism Musickness - 2014/2021)
Score: 74

https://nunslaughter.bandcamp.com/album/angelic-dread

Endorphine - Godmind

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Thrash Metal
Si trattava di una nuova scoperta per la prolifica agenzia italiana Kick Agency. Gli Endorphine, con questa loro fatica intitolata 'Godmind', aggiungevano un nuovo tassello alla scena thrash melodica italiana anche se vi erano presenti “tocchi” ispirati al crossover (soprattutto per quanto riguarda la voce), che secondo me suonavano fuori luogo rispetto alle buone trovate che poi costituivano il fulcro dell’album. Ottime le chitarre, sia quella solista che la chitarra ritmica di Maddalena. Entrambe erano arrangiate molto bene e con la tecnica dei nostri non perdevano di potenza. La sezione ritmica reggeva bene questa potenza, sostenuta da una batteria che variava tra giochi più tecnici e velocità abbastanza sostenute, in pieno stile thrash metal. A completare il tutto, la voce: capace nell'essere cattiva, sebbene spesso si perdesse nelle melodie pulite, che come accennato prima, a mio avviso, rappresentavano l’unico punto debole di questo secondo MCD composto da tre tracce. Un discreto lavoro che vide un seguito, 'The Future Seed', prima dello scioglimento della band nel 2008.

(Self - 2002)
Voto: 65

https://www.metal-archives.com/bands/Endorphine

venerdì 12 aprile 2024

Naglfar - Cerecloth

#FOR FANS OF: Swedish Black, Dissection
This release is a re-visitation of the "old" Naglfar via the 'Vittra' release with a little fine-tuning. The guitars are similar like in the past tremolo picking and a slight reverb upon the production the vocals are similar as well just darker I'd say. They're screaming vox but darker and dreary. It sets the tone on how the album is going to be like, especially on the production quality.
 
I don't agree that this album averages a moderate "65" rating I believe that it's top-notch. It stole me right away, and I liked it immediately. Especially the doom if there entails. There really aren't an overabundance of lead guitar work, just some. It weaved into the tremolo picking of the rhythm guitar.

They really did well on here, I mean so eerie and desolate are the guitar riffs with vocals accompanying the riffs making it so depressing. They really upped their game in the melancholic department, as most of their work has done. I'd say it's more morbid than 'Harvest.' The melodies flow in the depths of hell.
 
If you key into the production/mixing/sound departments, you'll hear that they wanted this to sound ultimately grueling.
 
I'm not much into the lyrical conceptions, I just care about the vocals and the music. I feel they're at a really strong point and that they are at the pinnacle of their melodic black metal. They are pretty much experts on how to make such good recordings in this genre, and I feel that they were undercut on the ratings. They really are sending home a message that they're not letting up in their intensity. And the tremolo picking is superb. There's a lot of it on here, not too many bouts of slower tempos, most of it is fast, I'm a huge fan of this band and rightfully so because they keep putting out songs/albums that grasp the listener with their immense intensity. Don't pass this one up!
 
The eerie sense of this release is all there, and they definitely upped their underground vibe that you can feel totally throughout! Check it out and see! (Death8699)
 
(Century Media - 2020)
Score: 76
 

Sathanas - Psalm Satani

#FOR FANS OF: Black/Death
Only 30 minutes in length, but I feel like these guys put on some pretty great blackened metal. I love the vocals and the guitars. Paul indicated that the recording quality wasn't the greatest, but you can as sure as hell make out the riffs. No blast beats just underground metal galore.

Production wise, this album could've done better, but the guitars and the vocals made up for that! I like the fact that Paul's vocals are screams that fit well with the essence of this album. I really like this album, especially the riffs. Too bad, it's only a little over 30 minutes. It deserves a lengthier LP. But, nevertheless, it's better than quality music for this rare genre. It's really made metal to sound better than just unique. It's made it more experimental and creative. Each song is good to my standards. They put an effort into everything, especially in making this album flourish, even though there's a claim that they got somewhat screwed over by the label. But the next LP will be at Morrisound. So that's pretty exciting!

The music on here was in the vein of 'Necrohymns' but it has its own kick to it. Definitely looking forward to the new album, but for now it's this blaring through my speakers. It's a raw recording, again reminiscent of the past. Paul is the main contributor of the band as he's the driving force.

This band has their own sound, especially the blackened metal that they play. They have sort of weaved it into their own. I like how they display their talent throughout this recording and past recordings as well! The music on here is filled with progressive riffing and a unique style.

I've yet to find a way to get a physical copy of this album, preferably on Amazon or Hells Headbangers. But they're not stocking it. Best to download off bandcamp. Check this album out! It shan't disappoint! (Death8699)


lunedì 8 aprile 2024

Disinter - Designed By The Devil, Powered By The Dead

http://www.secret-face.com/
#FOR FANS OF: Grind/Death
These guys formed quite a bit ago, Native Chicagoans! I'm quite surprised that no one took a shot and reviewed this. The vocals sound like Adam via Cardiac Arrest (US). And the music is quite unique and technical as well. They hit home with me, I've found this platter to rip musically and aggressively. It's too bad that they dealt with a death in the band (Preston) RIP 2017. I've found nothing but good things to say about this band/album. It's just a little hard to find online. It isn't readily available on Amazon.com and there are different bands with changed names (Disinter). I can't fathom that it's been 10 years since this album was released!

Keeping the metal faith there on Disinter's end, they rip quick musically, and they're (I believe) five members making this release happen. I just so don't like to listen digitally without giving the band money to buy a CD. I would love to have this album as a part of my collection!

These guys are not only death metal, but their talent goes to show that it does still exist, and we hear here that talent belting out fast riffs mixed with upbeat but still underground vocals alongside burgeoning music that utterly is in command. There's so much going on with the vocals, music, and rhythm guitar sounds that perpetrate along with its unfathomably dark intricate metal. You can hear how much they unleash their musical display. Very talented musicians!

They have intricate groove and tenacious licks that simply catch you off guard. But yeah, the vocalist sounds like Adam Scott from Cardiac Arrest (US). If you've heard any of their music, you'll hear what I'm talking about. The other side of the vocals deals with screaming. The music is their own. I'm glad to be aware that metal is alive and well in Chicago. These guys rip it to pieces on the guitars, the production sound, varying vocals and undying spirit. They've owned Chicago since their birth in 1991. This band is the embodiment of terror, destruction, and songwriting.

I only took a little bit off because there were some slow parts but wholeheartedly uncompromising and intricate abomination! (Death8699)


Tank and Tears - Timewave

#PER CHI AMA: Gothic/Dark Wave
Tornano in pista i Tank and Tears, che dal 2017 si erano messi in pausa di ogni produzione musicale. Tornano in pista e mai definizione fu più appropriata, poiché dal precedente album, 'Aware', dove sfoderavano un post punk dalle forme ansiolitiche e dalle chitarre aggressive, si passa al dancefloor delle discoteche new wave/goth, con le chitarre che si rendono meno roboanti e più d'atmosfera, contornate e dirette da synth di stampo New Order e la forma compositiva tipica della band numero uno in questo ambito, i Clan of Xymox. Rincorrere ed emulare i sacri crismi e gli stilemi di tale genere, porta sicuramente a buoni frutti, e le nove tracce di 'Timewave' lo dimostrano, sebbene allo stesso tempo si denoti quanto il suono sia un vero e proprio derivato di quello che a suo tempo marcava le sperimentazioni degli Ultravox e dei The Dance Society, rendendolo unico, magico e indimenticabile, in un periodo storico a cavallo degli anni '80. L'album è quanto mai fedele nella ricostruzione storica e, avvalendosi di un'ottima produzione e un'ottima scorta di suoni vintage, riesce nell'intento di far ballare chi ancora oggi, adora quelle sonorità fredde e sintetiche. Prendete un goth club e fate ballare le sue oscure figure al suono di 'Timewave'; traccia dopo traccia avrete reso indimenticabile la loro serata. Canzoni mirate a colmare la nostalgia di un suono che in realtà non è mai caduto in disuso, che da decenni si rinvigorisce e rinasce dalle sue stesse ceneri, inglobando elettronica, dreamwave e visioni gotiche, in un incedere ritmico ipnotico, costantemente permeato da cupe atmosfere. Trovo superficiale dire quale sia il brano migliore, partendo dal fatto che i toscani Tank and Tears hanno creato un disco praticamente perfetto, per soli nostalgici del genere però, sebbene alla fine suoni moderno e studiato nei minimi particolari, per ricalcare maniacalmente i passi dei padri fondatori, con effetti e dinamiche del suono estremamente curate. "Galaxies" mi ha colpito particolarmente per la parentela eccelsa dei synth verso gli Ultravox più colti, circondati da chitarre che ricordano i The Cure più freddi, mentre "Vampire Bite" ha un sussulto più gotico e orientato anche all'universo esteso dei The Sisters of Mercy. Tuttavia, i paragoni non possono essere presi alla lettera in un genere dove le regole compositive rimangono comunque ferree e quanto proposto finisce per rimandare volutamente a un tutto già sentito. Rimane comunque stupefacente il grado di qualità, fluida e coinvolgente, sprigionata da quest'album che ha una omogeneità ammaliante che non mostra alcun segno di cedimento durante il suo ascolto. Ascolto che consiglio a tutti quelli che vogliono inoltrarsi nel mondo dell'elettrowave a tinte gotiche, o nella new wave di stampo ottantiano, per rendersi conto quanto la linea di suono della new wave sia poi proseguita dai monumentali 'Movement', 'Subsequent Pleasures' e 'Vienna' fino ai giorni nostri. (Bob Stoner)

(Swiss Dark Night - 2024)
Voto: 75

https://tanksandtears.bandcamp.com/album/timewave