#PER CHI AMA: Post Rock Strumentale, Russian Circle, Mogway |
Freschezza. Ecco la prima parola che mi viene in mente dopo aver messo il nuovo album degli spagnoli Exxasens nel mio lettore cd. Sottolineo che questa sensazione si ferma al tipo di sonorità, non alla composizione strumentale del LP. Questo forse è il più grande difetto del movimento post rock, ascolti un discreto cd che va poi puntualmente a finire in fondo allo scaffale, e difficilmente ti viene in mente di ripescarlo. Al contrario succede per quei dischi che ti segnano nel profondo e il nome dell' artista ti resta stampato sulla pelle come un tatuaggio. Ti ritrovi a cercarlo disperatamente in un particolare momento emotivo o solo perché del nuovo buon rock tarda ad arrivare. I catalani Exxasens dimostrano le loro doti nell' accuratezza del suono, in alcuni arrangiamenti, nella tecnica, ma purtroppo la linea melodica è il solito cambio malinconia-riscatto che si ripete nel classic post-rock. Alcuni riff sono veramente pregevoli, come l'attacco di "Constellation" o di "Rise up" che richiamano sonorità alla Kings of Leon e Killers dei vecchi tempi, ma a mio avviso potrebbero esplodere e crescere se non fossero stretti tra le catene degli schemi. Cavolo, l'ascoltatore, sia live che da cd, vuole anche essere sorpreso dall' evoluzione, altrimenti diventa il solito film americano dove puoi prevedere tutte le scene. Al momento non me la sento di dare più di questo, considerando che è la media di un sette per la tecnica e un cinque per la creatività/innovazione. Da risentire. (Michele Montanari)
(Aloud Music)
Voto: 60
Voto: 60