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mercoledì 1 aprile 2020

Untitled with Drums - Hollow

#PER CHI AMA: Alternative Rock, A Perfect Circle
Secondo lavoro per questo quintetto francese che prende il nome da una canzone dei mai troppo lodati Shipping News. Questo l'indizio che aiuta ad inquadrare le coordinate di riferimento della musica degli Untitled With Drums, cosi tesa tra reminiscenze post-rock e noise di fine anni '90 e le influenze quasi progressive dei primi anni 2000, portate da band quali Tool o Cave in. Quello dei cinque francesi è un rock oscuro e di sicuro impatto, nel quale un songwriting di qualità si fa strada attraverso coltri di feedback e bassi distorti, sorretto da un drumming potente e preciso, e una voce sempre in grado di reggere il pathos. Difficile scegliere i brani migliori, laddove la qualità media è sempre piuttosto alta (con una leggera flessione forse nella seconda parte dell'album), raggiungendo notevoli picchi di intensità nell’incedere marziale della drammatica “Silver” o nei saliscendi emozionali di “Passing on”, “Amazed” o “Strangers”, con il suo drumming tribale, mentre “Hex” lambisce gli A Perfect Circle o i migliori Incubus. Quello che piace, in generale, è come ogni pezzo contenga un’evoluzione, un twist in grado di tenere costantemente vivo l’interesse, scongiurando il pericolo dato da una certa omogeneità di atmosfere di far assomigliare un po’ troppo i brani tra loro. 'Hollow' è un disco solido e compatto, fosco e potente, perfetto per chi ama i nomi di riferimento e non solo. (Mauro Catena)

(Seeing Red Records/Araki Records/Brigante Records/Atypeek Music - 2020)
Voto: 74

https://untitledwithdrums.bandcamp.com/

mercoledì 21 agosto 2019

Atomic Witch - Void Curse

#PER CHI AMA: Hardcore/Math/Death
Dagli States è in arrivo una colata di hardcore schizoide con gli Atomic Witch e il loro EP di debutto, il qui presente 'Void Curse'. Il quintetto di Cleveland ci spara in faccia una manciata di pezzi (quattro per l'esattezza) dal mood alquanto incendiario. Si parte con la sbilenca "Severed Communion", in cui a farla da padrona sono le vocals urlate di Gorg, per poi passare alla più oscura title track, dove accanto a melodie alquanto dissonanti, la voce del frontman di dimena tra uno screaming arcigno e urlacci in stile power metal, in un'assurda cavalcata mathcore, fatta di ritmiche lanciate a tutta velocità su cui si stagliano i vocalizzi del buon Gorg, in un calderone che alla fine sembra inglobare anche thrash, black e death metal. Si continua con "Rude" con la medesima vena assassina, fatta di ritmiche secche e nevrotiche, qualche assolo old style e botte da orbi che ricordano un certo thrash metal di fine anni '80 evocante un che dei Sepultura di 'Schizophrenia'. Si chiude con le furenti mazzate di "Funeral Rust" ed un chorus che sembra avvicinarsi ad una versione più isterica dei primi Testament. 'Void Curse' è un lavoro particolare a cui forse dare una chance. (Francesco Scarci)