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martedì 20 novembre 2018

Petrolio - L+ES

#PER CHI AMA: Experimental/Noise/Ambient
Petrolio: non esiste monicker migliore per il progetto avviato nel 2015 da Enrico Cerrato (già con gli Infection Code, Moksa e Gabbia Inferno), una miscela in precario equilibrio tra ossessioni industriali alla Godflesh ed esplosioni harsh noise in grado di proiettarci in un mondo oscuro ed estraniante. Descrivere le emozioni che ci trasmette l’ultima fatica, dal titolo 'L+ES' (letteralmente “Le Esistenze”), nata in collaborazione con altri sei artisti del panorama sperimentale (Aidan, Sigillum S, Arbeit, Mai Mai Mai, Fabrizio Modenese Palumbo e Nàresh Ran, ognuno dei quali contribuisce a due delle dodici tracce dell’album), rappresenta una vera e propria sfida, in quanto la potenza di questa marea nera è tale da costringerci ad una continua lotta per non essere sopraffatti. Questo viaggio negli abissi sonori che rappresentano le nostre vite alienate comincia con “Ne Tuez Pas Les Anges” (ft. Aidan), una lenta marcia tra desolanti effetti ambient, tastiere grondanti tristezza e ritmiche meccaniche, efficace preludio alla definitiva immersione nel tunnel industrial-noise di “La Maladie Connue” (ft. Sigillum S), inesorabile come un male fisico. In “Scindere 2 Animes” (ft. Arbeit) la tensione è portata agli estremi da un crescendo di austere note di piano e rumori indistinti che a sorpresa si evolvono in una diafana melodia piena di malinconia, forse presagio di un pronto ritorno a galla sulla spinta della batteria saturata e degli scroscianti synth di “Fish Fet” (ft. Mai Mai Mai). Petrolio ci rivela l’inganno facendoci nuovamente sprofondare con la maestosa estridente “L’Eterno non è per Sempre” (ft. Fabrizio Modenese Palumbo), un pezzo che potrebbe tranquillamente far parte della colonna sonora di un film di Lynch e che ci avvia alla parte più disturbante dell’album: “Ceralacca e Seta” (ft. Nàresh Ran) è una finestra aperta sull’abisso di una nevrosi da cui sgorgano disperati farfugliamenti, seguono il caos rumoristico e i feedback maligni di “Heilig Van Blut” (ft. Aidan) e la martellante “Peregrinos De Almas” (ft. Sigillum S). Stiamo per toccare il fondo, la quiete della superficie è solo un vago ricordo evocato dai miraggi sonori di “Wood and the Leaf Rite” (ft. Arbeit): ciò che resta di noi, ormai schiacciato da un peso opprimente, si ritrova a vagare nei sepolcrali bassifondi di “Cut The Moon” (ft. Mai Mai Mai) e “Ojos, Eyes and l’Ecoute” (ft. Fabrizio Modenese Palumbo), alla ricerca di una qualche fonte di luce che si può solo intravedere in mezzo alla pioggia battente di effetti ambientali e percussioni ossessive. Il pachidermico groove di “Vuoto a Perdere” (ft. NàreshRan) ci riporta ad una realtà ancora più tetra dell’incubo: è l’allucinante grido finale che esplode nella cacofonia della nostra quotidianità quando la sopportazione giunge al limite (“è come se qualcuno mi spingesse o mi tirasse giù”), la voce dell’Es (forse richiamato nel titolo) che erutta spazzando via ogni repressione e tentativo di controllo conducendoci alla pazzia. In questo suo lavoro (la cui edizione fisica vedrà le tracce separate su due supporti, dalla 1 alla 6 su vinile e dalla 7 alla 12 su cassetta), Petrolio arricchisce il suo nero fluido col contributo di ogni ospite, dosandolo ed amalgamandolo come un alchimista, fino ad ottenere un vero e proprio elisir del disagio esistenziale: 'L+ES' non è certo l’album da ascoltare durante una bella giornata di sole in compagnia, bensì una prova da affrontare in solitudine, che vi sbatterà in faccia ogni vostro malessere a cui solo i più forti riusciranno a sopravvivere. (Shadowsofthesun)

(Audiotrauma – 2018)
Voto: 90

https://petrolio.bandcamp.com/releases

martedì 13 febbraio 2018

Petrolio - Intramonia: Noises for Angela

#PER CHI AMA: Drone/Noise Sperimentale
La Low Noise Productions promuove progetti sonori di confine accomunati tra loro dalla predilizione verso generi come l'IDM, il noise, la techno, l'industrial, l'ambient e la sperimentazione. Una fucina di suoni interessantissima per un'etichetta underground che suscita grande interesse per i ricercatori di nuovi intrugli rumorosi. Tra questi vi troviamo il folle prodotto della one man band italiana, Petrolio, intitolato 'Intramonia: Noises for Angela'. Un EP assai suggestivo in perfetta sintonia con lo stile della Low Noise, fatto di tre pezzi dalla media lunghezza, identificati con il solo titolo di "Work no. 1", "Work no. 2" e "Work no.3", a sottolineare il significato occulto ed impenetrabile di questo lavoro partorito probabilmente tra le nebbie, in una casa isolata dal mondo e in preda a delirio psichico. La musica rotea su circolari forme elettro rumoristiche che si muovono a vortice sia che si presentino come drone o come riff acidamente alterato o sottratto a qualche band digital core. Il sound è sintetico, plasticato e di umore grigio, non esageratamente dark ma soffertissimo, sempre pronto al collasso, carico di sospensione e tristezza cinematica, notevole è la stretta parentela con la colonna sonora del cult film "Eraserhead". Il suo incedere è lento e i ritmi sono minimali quasi a voler tentare di esportare il digital noise in territori funeral doom. Stupendo il terzo brano che devasta l'ascoltatore portando in un impasto dark/industrial, lacerato, rallentato e sporco, un carico di tensione che alla fine risulta una tortura emotiva, tra echi dei primi Front 242, Throbbing Gristle e Nitzer Ebb con un lieve ma splendido accenno di voce femminile. Le registrazioni sono basate su performance live da parte dell'artista Angela Teodorowsky. Il progetto Petrolio è la reincarnazione di Enrico Cerrato, musicista attivo in vari ambiti musicali estremi dal metal al jazz noise punk, che qui si ripresenta dopo l'ottimo, 'Di Cosa si Nasce' ed il precedente, 'Il Destino d e l'Hombre', con un lavoro cerebrale e ancor più destabilizzante, quasi una forma di resa e conseguente prigionia nei confronti di un ambient assassino pieno di circuiti e transistor impazziti, un'ossessiva colonna sonora trasmessa dal profondo degli abissi. (Bob Stoner)

mercoledì 1 novembre 2017

Petrolio – Di Cosa si Nasce

#PER CHI AMA: Experimental Ambient/Drone/Electro Noise
Enrico Cerrato è un musicista navigato che ha solcato i mari istrionici del metal (con gli Infection Code), del jazz/noise/punk (con i Moksa), dell'industrial (con i Gabbiainferno) e qui, nel suo progetto solista, si mette a servizio dell'elettronica per confrontarsi con la drone music più gelida e l'industrial più oltranzista, fatto di rumore sospeso, macchine robotiche e ritmiche glaciali, monotone e minimali. L'umore è nero come il nome con cui si fa conoscere e le composizioni sono agghiaccianti, cariche di solitudine, con una forma di shoegaze ipnotico e lacerato, dissonante e distorto, ottimo per descrivere il vuoto interiore. Suoni ve ne sono, sparsi qua e là, accordi decadenti e feedback condividono lo stesso piano di ricerca di confine col noise, scariche di batteria sintetica vengono tolte al mondo dell'elettronica per giocare con il metal o almeno con un'attitudine percepita dall'oltretomba, come se i Godflesh usassero i synth al posto delle chitarre. Un corpo estraneo da assimilare lentamente che penetra nelle nostre orecchie per far riflettere, per fare male, con quel suo rumore ammaliante, sottoscritto dai guru Dio)))Drone, Taxi Driver Records, Vollmer Industries, Toten Schwan Records, È Un Brutto Posto Dove Vivere, Dreamingorilla, Screamore e Brigante Records. L' album ha tutte le carte in regola per piacere agli estimatori dei vari generi ambient, industrial e drone estremo e sperimentale. Questo primo album, 'Di Cosa si Nasce', uscito a primavera del 2017, non apporta geniali riforme al genere ma è coniato con ispirazione e gusto da un musicista italiano che conosce molto bene i territori musicali che vuole esplorare e con cui vuole confrontarsi, ottenendo sempre ottimi risultati sonori. Una sorta di buia colonna sonora per una passeggiata in una città abbandonata. Da ascoltare. (Bob Stoner)

(Dio)))Drone, Toten Schwan Rec., Taxi Driver Rec., Vollmer Industries, DreaminGorilla, Screamore, È un brutto posto dove vivere, Brigante Rec., Edison Box - 2017)
Voto: 75

https://diodrone.bandcamp.com/album/di-cosa-si-nasce