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lunedì 26 luglio 2021

Laetitia in Holocaust - I Fall with the Saints

#PER CHI AMA: Experimental Black
Per celebrare vent'anni di carriera, i modenesi Laetitia in Holocaust tornano con un EP di tre pezzi, giusto per dire "stiamo bene, siamo in forma e incazzati più che mai". Ecco come ho percepito il messaggio contenuto in queste tre nuove song, di cui in realtà solo due inedite, mentre la terza è una riproposizione di un pezzo contenuto nel primo disco. Si parte comunque con la title track e quello psicotico sound che avevo già avuto modo di apprezzare nelle precedenti release, un black avanguardistico in cui grandissimo spazio viene concesso al fretless basso di Nicola D.A. che in più frangenti si contorce su se stesso, assecondando le vocals schizoidi di Stefano G., le chitarre che disegnano stralunati accordi (qui peraltro troviamo due ospiti alla chitarra) e la batteria di Marcello M. a più riprese a suonare una forma di jazz black davvero unica. In seconda posizione in scaletta, ecco "Hair as the Salt of Carthago", contenuta nel devastante 'Tortoise Boat', e qui riproposta forse con un maggior appeal jazzistico, a rappresentare il fil rouge di questa funambolica release. Quello che mi sorprende di questi ragazzi, oltre alla perizia tecnica, è la capacità di risultare assai originali in un genere estremo qual è il black. Quei giochi di basso, che chiamano in causa Steve Di Giorgio per mostruosità tecnica, quelle ritmiche sincopatiche, singhiozzanti, tra tortuosi stop'n go e accelerazioni bestiali, rappresentano i punti di forza di una band che trova modo nella conclusiva "Crypts of Rain and Confabulation" di abbandonarsi in malefiche atmosfere di morboso e salmodiante noise. Peccato solo che l'EP si interrompa qui, francamente avrei ascoltato molto di più. (Francesco Scarci)