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mercoledì 11 novembre 2020

Fovitron - Altar of Whispers

#PER CHI AMA: Thrash/Symph Black, Septicflesh
Rimango sempre stupefatto quando tutto il mondo recensisce un disco e in Italia manco ci accorgiamo della sua uscita. Per fortuna nel Pozzo gli occhi rimangono costantemente aperti e dalla scena greca ecco emergere i Fovitron. Con un'assonanza nel nome ai Varathron mi aspetto francamente anche di ritrovare una qualche similitudine a livello musicale. Con grande curiosità inserisco quindi il cd nel lettore per poter scoprire qualcosa di più di questo 'Altar of Whispers', debutto sulla lunga distanza per il quintetto ateniese, dopo l'EP omonimo del 2017. Ad accoglierci la classica intro tastieristico strumentale che prepara il campo a "Inner Demons" e al suo lungo incipit atmosferico che dopo 90 secondi ci mostra finalmente la reale faccia dei nostri, ossia un black sinfonico scuola anni '90. Perchè dico questo? Semplicemente perchè nelle linee di chitarra di Fovitrus ci sento Emperor e Limbonic Art, sebbene il massivo uso di synth e keyboards ne affievolisca l'irruenza, inutile però negare che la song al suo interno presenti echi di "I Am the Black Wizards". E questo non vuole essere certo un punto a sfavore dei nostri, semmai delinea con maggiore certezza, le fonti influenzali dei cinque greci. "Dreading the Night" sembra dirci qualcosa di più, ossia che le radici dei Fovitron affondano comunque nel thrash primordiale dei Rotting Christ. Mi sembrava strano che non emergessero echi di quell'hellenic sound che è percepibile in tutte le band greche. A fronte di un riffing thrash metal, i nostri ne arricchiscono gli arrangiamenti con un sound più oscuro, con una buona linea melodica che rende la proposta, se volete più ruffiana, ma semplicemente più abbordabile nell'ascolto. E cosi, se all'inizio di questa recensione ipotizzavo un qualche punto di contatto con i Varathron, dopo una manciata di brani posso anche ammettere di non pensar male viste le affinità a livello sinfonico che si possono riscontrare tra le due band. Molto meglio comunque un pezzo come "Wasteland of My Dreams", aggressivo al punto giusto, dotato di una buona dose di orchestrazioni che ammiccano ai Septicflesh, ma anche ai Dimmu Borgir e Carach Angren, per un risultato che francamente, i fan del genere non potranno non apprezzare. Io sono uno di quelli che peraltro pensava che il black sinfonico, fatto salvo per una manciata di band, ormai fosse un genere ormai morto. Eppure, realtà come quelle di oggi mi dimostrano fortunatamente il contrario, che è sempre bello e straordinario esplorare il mondo sotterraneo e imbattersi in realtà come i Fovitron. E allora continuiamo a godere delle sinfonie di "Endless Whispers", una song che vede la partecipazione alla voce di Nancy Mos, vocalist dei conterranei e sconosciuti Fortis Ventus, autori di un unico EP nel 2017, scuola Nightwish. Fortunatamente, l'apporto di Nancy non è cosi massivo da oscurare lo screaming del vocalist Nuntius Mortis, si affianca e neppure in modo troppo invasivo. Esperimento riuscito. "Remembrance" è un pezzo con un sinistro incipit atmosferico sulla cui coda irrompe una ritmica forsennata, tastiere allucinate ed uno screaming strinato. Tutte queste caratteristiche eleggono questa song quale mia preferita del cd, forse per qualche implicito contatto con gli Old Man's Child che emergerà anche nella successiva "When Darkness Falls", un pezzo epico e sinfonico. Un'ultima citazione prima della chiusura, va a "The Deathbringer" con quella sua pomposa parte iniziale ancora di scuola Septicflesh ed un finale in costante crescita, davvero avvincente in quanto dotato di una certa vena vichinga. In chiusura "The Minstrel of the Icy Keep", un altro pezzo di scuola Sakis & Co. che stabilisce l'approdo dalla mitologica Attica di una nuova ed interessante realtà musicale. (Francesco Scarci)

(Alcyone Records - 2020)
Voto: 73

https://altarofwhispers.bandcamp.com/