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sabato 16 febbraio 2019

Pure Wrath - Sempiternal Wisdom

#PER CHI AMA: Symph Black
È la prima volta che mi trovo a recensire una band indonesiana e francamente mi aspettavo la classica proposta brutal gore, tipica del sud est asiatico. Che piacere essermi sbagliato cosi alla grande, dal momento che la one man band proveniente da Giava, propone invece un black atmosferico dalle tinte sinfoniche. 'Sempiternal Wisdom' è il secondo lavoro di Ryo, il factotum che sta dietro al moniker Pure Wrath, un disco che si apre con le suadenti note di piano di "Homeland", con i suoi dieci minuti, che mettono in mostra tutte le potenzialità del musicista di Bekasi, dall'irruenza in cui evolve il sound dell'opening track alla magia folk-eterea della stessa a metà brano, passando attraverso un sound sempre melodico ed ispirato, con spettacolari chorus epici che evocano i Bathory di 'Hammerheart'. Sublimi, anche quando il post black converge nelle ritmiche esplosive di "Warrior's Path", un brano evocativo, furente, solenne che ammicca agli scozzesi Saor e lascia intravedere, soprattutto a livello di arrangiamenti, grandi prospettive per il futuro. Probabilmente la grande sforuna di Ryo è provenire dall'Indonesia, ma sono certo che sotto la guida della Pest Productions, si potrà togliere grosse soddisfazioni. Il lavoro prosegue brillantemente su questa scia, riservandoci altre chicche, dalle tenui orchestrazioni della struggente "Grief of Our Father", alla devastante "Lautan Darah", cosi svedese nel suo rifferama tagliente, ma anche cascadiana nella sua parte centrale. Ancora splendide sonorità sinfoniche con la debordante "Elegy to Solitude" un pezzo che ha smosso in me un'emotività simile a quella che provai ascoltando la bellissima "Mistress Tears" dei Dismal Euphony, senza contare che da qui alla fine verranno fuori anche delle splendide linee di chitarra in tremolo picking. L'ultima "Departure" chiude con violenza e grande classe, un album su cui francamente non avrei puntato un nichelino. (Francesco Scarci)