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martedì 10 novembre 2015

Temple of Baal – Mysterium

#PER CHI AMA: Black/Death
Continua la progressione artistica della talentuosa band francese capitanata dal funambolico Amduscias che sforna un album eccellente, rumoroso e magnetico. La Agonia Records accompagna i Temple of Baal in questa nuova uscita del 2015, puntando sicura sulla qualità della band, oggi più che mai collaudatissima e forte di una esperienza pluridecennale, motivata da un ottimo album precedente quale era stato 'Verses of Fire' nel 2013. Questa volta i Temple of Baal deliziano i miei timpani con ardore e una potenza inaudita che si espande a suon di watt per tutta la durata del disco, melodia e potenza a profusione, una qualità stilistica da urlo, chitarre lancinanti da amare alla follia e una batteria (Skvm) devastante, suonata al limite delle capacità umane, per violenza, potenza e velocità, una vera macchina da guerra. Non ci sono lacune, tutte le tracce si muovono sinistre e oscure, unendo black e death metal alla perfezione, sfiorando anche cadenze doom e ammiccando in alcuni momenti di delirio alle stupende atmosfere dei Deathspell Omega. La voce di Amduscias è mostruosa al punto giusto per esprimere la sua dichiarata ricerca filosofica satanista, e il sound la supporta pienamente per cui a volte mi sembra di sentire la forza granitica e frastornante degli ultimi Napalm Death, quelli spregiudicati e più rivolti all'avanguardia. Un album, 'Mysterium', ricco di atmosfere buie, tetre, sotterranee, ricco di fantasia e virtuosismi, sia nell'esecuzione che nel songwriting, sempre interessante, per niente banale o derivativo, una visione del genere personalissima e dalle evoluzioni spettacolari. La batteria mi percuote e le chitarre mi stregano, gli assoli lungo i vari brani impressionano per perizia tecnica, velocità, melodia, violenza e schizofrenia, tutte comunque unite da un comun denominatore, un suono vivo e naturale, comprensibile, nessuna traccia di freddi computer o percussioni patinate, ma un sound caldissimo e reale, in puro stile rock, sparato a mille nel giusto carisma del black metal old school. Inutile parlare di un brano in particolare poiché siamo di fronte ad un vero capolavoro, completo ed eccitante, che farà a lungo parlare di sé. Un monumento al black metal che innalza i Temple of Baal nell'olimpo del genere oscuro tra Deathspell Omega, Belphegor e 1349. Un invito a nozze per gli estimatori del genere. Un banchetto lugubre a cui non dover mancare. Un capolavoro! (Bob Stoner)

(Agonia Records - 2015)
Voto: 90