#PER CHI AMA: Post Sludge Strumentale |
Debutto per gli svizzeri Ølten, che nel giugno 2013 rilasciano questo EP omonimo in forma digitale e a settembre dello stesso anno, lo fanno uscire in vinile. La proposta del trio del Canton Iura è piacevole anche per chi, come il sottoscritto, non predilige composizioni interamente strumentali, complice anche la non eccessiva lunghezza dell'album. Il lavoro si apre con il noise ammorbante di "Péplum" che ben presto virerà la propria proposta verso più ipnotiche sonorità dal tratto comunque melmoso. Stiamo parlando di sludge/post (per convenienza eviterò di mettere una qualsiasi etichetta dopo) che tra sfuriate elettriche e intermezzi più rarefatti e inquietanti, ha modo di mostrare anche una certa personalità in una song dotata di un crescendo da panico. Bell'impatto, non c'è che dire. "Kàpoé" è un altro brano che attacca con stilettate di chitarra e un drumming marziale a cui farà seguito un sound minimal indefinito e dai tratti alieni, che non fa che confermare l'originalità di fondo della proposta. Un altro inizio all'insegna dell'ossessività è dato da "Tallülar" che inizia a logorarci con la ripetitività dei suoi giri che deviano verso acuminate sonorità post-rock. Chiude l'EP "Blöm", la song forse più oscura delle quattro, che conserva nei suoi tratti la discriminante dei nostri: il binomio offerto dalla marzialità della sua batteria e dalla ridondanza delle sue chitarre che finirà ben presto per sfiancarci. Ølten, un'altra bella scoperta per chi ha voglia di variare ogni tanto i propri ascolti in territori post bellici. (Francesco Scarci)
(Hummus Records - 2013)
Voto: 70