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giovedì 13 dicembre 2012

Lord Agheros - Demiurgo

#PER CHI AMA: Black Ambient dalle tinte folk, primi Ulver, Summoning
Evangelou Gerassimos è colui che si nasconde dietro il monicker Lord Agheros, che ho iniziato a seguire (e recensire su queste stesse pagine) sin dal secondo lavoro “As a Sin”, che avevo indicato essere come uno dei più affascinanti prodotti usciti nel 2008. Dopo più di quattro anni, tra le mie mani sbuca la quarta release dell’artista siciliano, sempre targata My Kingdom Music, e sempre pronta a guidarci nei meandri della cultura mediterranea, enorme fonte di ispirazione per il mastermind siculo. “Demiurgo” è un album ambizioso che muove i suoi passi su un concept, diviso in due parti, che dovrebbero rappresentare le due facce dell’anima, il bene e il male. Queste due anime sono personificate dai figli di Erebo (l’oscurità) e della sorella Nyx (la Notte), divinità della mitologia greca, che sembrano apparentemente differenti, ma in realtà risultano unite da un unico nucleo, l’io. Il Demiurgo (il creatore dell’universo per Platone) è colui il quale può catturare le vibrazioni e trasformarle in musica, modellando il suo universo emozionale a sua immagine e somiglianza. Analizzato quello che è l’interessante background culturale del disco, meglio addentrarsi in quello musicale dove posso mostrare una maggiore competenza. Dopo un breve prologo, ci viene data la possibilità di conoscere da vicino tutti i figli del duo Erebo/Nyx, a cui sono dedicati i titoli delle canzoni. “Eris” (la discordia) mette immediatamente in luce (meglio in ombra in tal caso) la sostanza del lavoro, in grado di coniugare e bilanciare perfettamente, la malvagità di un black metal a tratti primitivo con elementi di epica intensità, parti ambient e copiosi momenti atmosferici. Non mancano neppure i richiami alla musica classica; “Styx” (l’odio) ne è un esempio, grazie a quei soavi tocchi di pianoforte che si alternano a sulfuree cavalcate black, in cui lo screaming ferale di Lord Agheros, ci accompagna nel suo delirante viaggio in 17 capitoli. Non starò qui certo a descrivervi ogni singola traccia, anche se il richiamo intrigante della mitologia svolge ampiamente il suo dovere, spingendomi a documentarmi ulteriormente per conoscere l’origine di “Thanatos” (la morte) in cui il factotum italico canta anche in italiano su un tappeto fatto di ruggenti chitarre, un martellante drumming e rapsodiche tastiere. “Moros” (il destino) ed il suo irresistibile potere in grado di modificare il futuro, mi conquista con le sue ancestrali melodie, che nella mia memoria rievocano i fasti di “Minas Morgul” o “Lugburz” degli austriaci Summoning. “Nemesi“ (la vendetta) nella sua intro ricalca “Kveldsfanger” degli Ulver, cosi com’era successo nel secondo capitolo della saga firmata Lord Agheros. Con “Lyssa” (il furore cieco) iniziano i momenti prettamente ambient dell’album, che si alternano comunque a schegge impazzite di black old school, sempre perfettamente orchestrato da Evangelou e sul cui feroce tappeto di nera lava, riescono a trovare spazio anche soavi vocalizzi femminili. La seconda metà, verosimilmente la parte “buona” del disco (o forse dovrei pensare a quella cattiva ed ingannatrice), vede i pezzi ridursi in fatto di durata dissipando del tutto la spietatezza, e lasciando quasi completamente lo spazio ad un liricismo più etereo, ad una musicalità scevra di violenza e in cui il folklore mediterraneo, emerge forte, dalle note del disco. Lo dicevo all’inizio che “Demiurgo” era un progetto estremamente ambizioso, ed ora che ne sono giunto al termine del suo ascolto, non posso che confermare il fascino ed il mistero che un prodotto del genere riesce ad infondere in chi lo ascolta, ma anche un pizzico di rammarico per non aver preso una maggiore distanza dai gorgheggi e dalle parossistiche galoppate black, che ormai non appartengono più al musicista catanese. Probabilmente si è un po’ giocato sul dualismo dei contenuti lirici del lavoro, e pertanto su quelli musicali e sull’inevitabile scontro bene e male, per non deludere musicalmente i propri fan, accontentare tutti o forse nessuno, non so, a voi la consueta ardua sentenza a giudicare una release che catalizzerà sicuramente il vostro interesse quanto è stato in grado di farlo col mio. Sofisti. (Francesco Scarci)

(My Kingdom Music)
Voto: 75

http://lordagheros.bandcamp.com/music