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martedì 11 maggio 2021

Cold Cell - The Greater Evil

#PER CHI AMA: Black/Doom, Blut Aus Nord
Li avevo recensiti nel 2017 ai tempi di 'Those' quando erano parte del roster Czar of Bullets. Torna oggi il sestetto di Basilea dei Cold Cell, freschi di un nuovo contratto con la Les Acteurs de l'Ombre Productions, e un album, 'The Greater Evil', più freddo che mai. Sono sette le tracce che compongono questa quarta ambiziosa opera del combo elvetico, per un album che si apre con le inquietanti e litaniche vocals di "Scapegoat Season", che dopo un delicato avvio, cede il passo ad un black teso, a tratti atmosferico, e nel finale, votato completamente al post black, in una song che vede come guest alla voce Frederyk Rotter (Zatokrev e Crown). Ecco come si presentano i Cold Cell con 'The Greater Evil', un disco cupo, ipnotico, malvagio, stralunato, come l'acustica discordante in apertura di "Those", che riprende il titolo dell'album precedente e ci trascina in un vortice di suoni tribali e foschi che evocano gli ultimi Schammasch, chissà se è complice la presenza dietro le pelli del batterista Azrael, membro degli stessi. È il turno di "Open Wound", un pezzo non originalissimo ma che comunque induce un certo senso di angoscia, amplificato dalle brillanti vocals disperate di S e da un'effettistica in sottofondo che crea una sensazione di inquietudine. Il disco è tuttavia interessante e ha ancora una serie consistente di cartucce da sparare: dalle vertiginose e incandescenti ritmiche di "Arnoured in Pride" alle disperate e criptiche sonorità di “Greatest of all Species”, un pezzo che mostra più di un richiamo ai Primordial come intensità ed emozionalità, un mid-tempo ragionato e al contempo un po' fuori dagli schemi nella linea melodica che ne guida il pattern ritmico. Con "Back into the Ocean", ci si muove tra black, doom e influenze avanguardistiche, soprattutto esplicate nell'uso di clean vocals evocative che s'incrociano, in un splendido e atmosferico sottofondo percussivo, con la componente più straziante del bravo frontman. A chiudere, ecco "No Escape" che si dipana attraverso un lungo incipit tra glaciali paesaggi desolati e prosegue con furibonde accelerazioni black che chiamano in causa anche i Blut Aus Nord e Akhlys, in un lavoro alla fine riuscitissimo e consigliatissimo, che chiude allo stesso modo di come aveva iniziato. (Francesco Scarci)

(LADLO Productions - 2021)
Voto: 75

https://ladlo.bandcamp.com/album/the-greater-evil