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venerdì 24 maggio 2019

Saturnus Terrorism - Pamphlet

#PER CHI AMA: Death/Black
Borgogna, terra di grandi vini e splendidi castelli, ma anche luogo d'origine di questi Saturnus Terrorism (S.T.), duo che ingloba Dies, membro di Malevolentia e Einsicht, e l'ex Grisâtre Païard le Ferré. La musica offerta dai S.T., in questo debut dal titolo 'Pamphlet', riflette in un qualche modo, quanto proposto dalle band madri dei due terroristi sonori, propinandoci un black melodico che vive di guizzi di ferocia inaudita, ma anche di melodie al contempo sinistre e malinconiche. Questo almeno quanto testimoniato in "Division Mysticisme", la lunga traccia che segue l'intro del disco. Una rasoiata inaudita, un black corrosivo, distorto e dissonante, come solo in Francia sanno concepire. Le eminenze del black transalpino convergono nei suoni disarmonici di questo lavoro, ma nella sua espressione musicale, mi sembra di scorgere anche echi di un black metal norvegese di vecchia data, e penso ai primissimi Emperor. Il sound è comunque gelido e ostile. "Il Faut Obéir à la Nuit" è una lunga song black, nel cui pattern vi si trovano echi di epicità sorretti dallo scarno lavoro alle tastiere. La traccia è comunque tagliente, le ritmiche nella sua parte centrale, serratissime, le grim vocals producono un certo pathos, ma quelle declamate sono più evocative, le preferisco. Interessante l'evoluzione della song verso un mid-tempo decisamente più ragionato e lontano dalla violenta brutalità della prima parte, che ritornerà però in chiusura. "Le Philosophe aux Poignards" è uno stralunato esempio di black metal; i riff si confermano glaciali, cosi come le vocals infernali del frontman sembrano provenire direttamente dall'aldilà. L'episodio migliore del disco arriva però a mio avviso con le ritmiche sbilenche di "La Garde d'Acier", che vede in background oscure melodie che hanno una drammaticità paragonabile a certe cose suonate col violino dai Ne Obliviscaris, un tema da sviluppare maggiormente in future release. Assai particolare anche la componente più doomish della song che insieme alle funamboliche scariche death black, la rendono più completa rispetto alle altre. Con le due parti di "La Rhétorique de la Terre" si continua a mantenere ritmi sostenuti in un contesto costantemente spigoloso, sebbene compaiano delle infiltrazioni orchestrali che ne rendono l'ascolto un filo più accessibile. Alla fine quello dei S.T. è un esordio più che dignitoso, dove avrei dato più spazio ad alcune aperture melodiche o a più parti atmosferiche, piuttosto che provare a stordire l'ascoltatore con soluzioni a tratti eccessivamente martellanti. C'è comunque ampio spazio di manovra e crescita per il terrorismo venuto da Saturno. (Francesco Scarci)

(Epictural Prod - 2019)
Voto: 67

https://saturnusterrorism.bandcamp.com/releases