Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Rosa Crux. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rosa Crux. Mostra tutti i post

martedì 15 gennaio 2013

Rosa Crux - In Tenebris

#PER CHI AMA: Goth Rock/Dark
Giunti al loro terzo album, dopo i notevoli “Proficere” e “Noctes Insomnes”, i francesi Rosa Crux non sono più un trio, bensì un duo, in seguito alla dipartita della bassista Nathalie Méquinion, la quale ha lasciato a Olivier Tarabo e Claude Feeny il compito di portare avanti da soli questo progetto. Come sempre, anche stavolta l'artwork e la confezione che accompagnano il cd sono curatissimi e ciò aumenta il valore di un'opera prodotta e realizzata interamente dal gruppo, che ha sempre scelto di non cercare il supporto di alcuna etichetta per pubblicare i propri lavori. È “Adorasti”, canzone d'apertura, che ci introduce in questo terzo capitolo del gruppo francese e che ci svela subito ciò che ha sempre reso unici i Rosa Crux, ovvero la loro musica così tagliente e dall'incedere cadenzato, come se ogni traccia dell'album rappresentasse una fase di un rituale segreto al quale Olivier e Claude ci permettono di assistere e che ci è rivelato dall'opera nella sua interezza. L'aura solenne e misteriosa che aleggia su “In Tenebris”, e in generale in tutti i lavori dei Rosa Crux, è accresciuta dalla scelta, ancor più incisiva in quest'ultimo album, di scrivere i testi in latino e di strutturare i brani in modo che sia una batteria meccanica (BAM), estremamente secca e fredda, a conferire quel suono così ritmato e scarno che contraddistingue i loro pezzi. Si susseguono così “In Tenebris”, “Terribilis”, “Arcum”, “Procumbere”, “Sursum Corda” e “Omnes Qui Descendunt”... ognuna intrisa di un fascino realmente oscuro, in grado di trasmettere cupe vibrazioni e di emanare funesti presagi. Il cd contiene anche un video (sicuramente realizzato con mezzi tecnici professionali, data l'ottima qualità delle immagini) della canzone a mio parere più riuscita dell'intero album. Il video colpisce per il gusto particolare che ha ispirato le scene, di impatto sia per le ambientazioni scelte sia per gli inquietanti scenari che si succedono dando vita a lugubri visioni di un arcano rituale notturno i cui passaggi sono scanditi dalle note terrifiche di “Omnes Qui Descendunt”. “Omnes Qui Descendunt” è anche la penultima canzone di “In Tenebris”, che si chiude con “Salve Crux”, brano che si allontana dalle sonorità che ci hanno accompagnato durante l'ascolto fino a questo momento e che si accosta maggiormente ad atmosfere più ambient. Personalmente ritengo che, pur essendo un lavoro emotivamente molto intenso, “In Tenebris” sia leggermente meno coinvolgente rispetto ai precedenti album, avendo percepito spesso nelle canzoni una struttura più minimale e una sensazione di maggior distacco rispetto al passato. Tuttavia, rimane un album dei Rosa Crux fino in fondo. Un grande album dei Rosa Crux. (Laura Dentico)

(Rosa Crux Production)
Voto: 75

http://www.rosacrux.org/