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mercoledì 5 agosto 2020

Rituals - Invicta

#PER CHI AMA: Death Metal, God Dethroned
Già recensiti su queste stesse pagine poco meno di un paio d'anni or sono, tornano gli australiani Rituals con un 7" e due nuove song, sempre sotto la guida della Sleeping Church Records e da un certo Dan Swano seduto alla consolle. 'Invicta' è un brevissimo esempio di come si possa ancora spaccare i culi con un sound che richiama At the Gates e God Dethroned. Evidentemente però, visti i nomi, l'offerta del terzetto di Melbourne non brilla certo di luce propria proponendo già dall'opener "Insect", un sound martellante (ottimamente prodotto e su questo non avevo dubbi) contrappuntato da discrete melodie e da un growling alquanto efferato. Una proposta che verosimilmente la si può ritrovare nel 90% delle release estreme, quindi in fatto di originalità siamo pari a 0. Un po' meglio (giusto per arrivare a 1, su una scala fino al 10), la seconda "Oracle", una traccia che mantiene la sua carica arrembante, fatta di un centrifugato di ritmiche sparate alla velocità della luce e voce da orco cattivo. Quello che salva la song è un buon assolo, ma poc'altro tiene a galla un lavoro di soli sei minuti che rischia di affondare in brevissimo tempo nell'oblio della mediocrità di un genere stantio e privo di mordente. Dopo un paio di brevissimi EP, credo sia giunto il momento di confrontarsi con qualcosa di più sostanzioso e corposo che ci dimostri realmente le qualità, forse ancora inespresse, di questa compagine australiana. (Francesco Scarci)

(Sleeping Church Records - 2020)
Voto: 58

https://ritualsau.bandcamp.com/

venerdì 7 giugno 2019

Rituals - Neoteric Commencements

#PER CHI AMA: Death/Black Melodico, Necrophobic, At the Gates
E io che pensavo che la Sleeping Church Records si dedicasse quasi esclusivamente al doom/stoner, sono stato immediatamente smentito con l'avvento di questo EP degli australiani Rituals, che con un moniker del genere, sentirli dediti ad un death melodico è quasi una bestemmia. Comunque 'Neoteric Commencements' è un lavoro di quattro pezzi che ci riporta ai fasti del death melodico svedese di primi anni '90. E "Wake of a Dead God's Robe" ne è la prima dimostrazione con un riffing massiccio, contrappuntato da buone melodie e growling vocals che mi hanno fatto pensare a gente del calibro di Unanimated, gli Entombed più melodici nella loro primordiale veste estrema e Necrophobic. Forse con "Drown Amongst Serpents" si può cogliere un più vasto ventaglio di influenze, scomodando anche i primi In Flames e gli At the Gates, fatto sta che il quartetto di Melbourne ci sa sicuramente fare, pur non promuovendo nulla di nuovo all'orizzonte. E allora non ci resta che ascoltare in modo spensierato anche le restanti "Slaves to the Tyrants" e "The Eighth Door", dove nella manciata di minuti a disposizione, la band australiana propina una bella ritmica portentosa, delle growling vocals belle profonde e poco altro che faccia gridare realmente al miracolo. Nella prima delle due song ci ho sentito un che dei primissimi Amon Amarth, quelli più oscuri e decisamente meno epici, mentre la seconda è un altro discreto pezzo di death che non rimarrà certo negli annali della musica estrema ma che comunque si lascia ascoltare con una certa fluidità. Per ora, mi sento di dire che quello dei Rituals non è nulla di cosi memorabile, si auspica pertanto in futuro un full length più illuminato. (Francesco Scarci)

(Sleeping Church Records - 2018)
Voto: 62

https://ritualsau.bandcamp.com/