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lunedì 29 gennaio 2018

Regnvm Animale/Norn - Brinna/Brenna

#PER CHI AMA: Black/Crust Punk
Ho notato che gli split album nel mondo crust sono merce assai frequenti. Non mi meraviglia pertanto questa nuova release, targata Deutsche Bulvan Bolag, condivisa tra gli svedesi Regnvm Animale (che abbiamo avuto modo di conoscere nel Pozzo con il loro debut 'Et Sic in Infinitum') e gli islandesi, a me sconosciuti, Norn. Il genere proposto l'ho già anticipato: un crust miscelato al black metal. Cinque tracce a disposizione di ogni band per far capire chi è la più cattiva nella loro personale proposizione di 'Brinna' (degli svedesi) e 'Brenna' (degli islandesi), con quest'ultimo che è dedicato all'Universo 25 (che suppongo si rifaccia all'esperimento della fogna del comportamento, condotto nel 1962 negli Stati Uniti). Si parte con i Regnvum Animale e l'intro quasi country (credo sia un banjo quello che risuona nel mio stereo) di "Förhoppning". Nella seconda "Människan är Människans Varg", i nostri propongono la loro personale forma di crust melodico ed atmosferico, quasi fischiettabile (non me ne vogliano, ma io lo trovo un complimento) perchè la melodia mi si stampa nella testa e non riesco a levarmela di dosso. Ancora meglio la successiva "Våga se mig i ögonen", in cui le vocals disperate del frontman Jens si schiantano su di una ritmica sconnessa, quasi folklorica a metà brano, ma assai intrigante nella sua componente melodica e nei suoi strappi più estremi. La title track corre che è un piacere in una violenta miscela crust punk con la melodia di fondo in tremolo picking, che ha sempre forti richiami volti alla tradizione folk scandinava, con la stridula componente vocale che fa il suo sporco mestiere. Un pianoforte, si avete letto bene, apre a braccetto con delle spoken words, "I Doden", una traccia che va a pescare direttamente nel dark di primi anni '80 (penso ai The Cure di "A Forest"), grazie ad una voce pulita e darkeggiante. Bravi. Mi muovo sui Norn e qui il sound sembra apparentemente inasprirsi con una proposta che viaggia sui binari del punk black. "Hvitar Kjùkur" mette in mostra la propria versione di tremolo picking con un riffing e una melodia che scomodano un paragone inatteso con gli In the Woods del primissimo demo 'Isle of Men'. La voce è pulita, ma urlata, le chitarre belle impastate come da tradizione, alla fine per quanto lineare ed elementare possa essere la proposta della band di Reykjavík, mi convince. La sezione punk corre veloce anche nella successiva "Þúsund Rauð Ljós", fatta di ritmiche serrate oltremodo lineari, una sorta di Sex Pistols riletti in chiave crust. Il tremolo picking continua a fare il suo dovere nella più incasinata delle tracce, "Af Svörtum Álfum og Öpum Þeirra", per lo meno quella dalla chiusura più indecifrabile. Ancor più complicato poi, il finale affidato alla chitarra acustica di "Ábreiða" in una song che sembra derivare dalla tradizione folk nordica che spiazza non poco. Alla fine 'Brinna/Brenna' è uno split album ben riuscito che conferma quanto di buono avevamo già detto per i Regnvm Animale e che nel frattempo ci fa conoscere anche la musica dei Norn, orfani purtroppo da poco del bassista Vltimvs Diabolvs, deceduto a novembre del 2017. Due band decisamente da approfondire. (Francesco Scarci)