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giovedì 30 luglio 2020

Nile - In the Beginning

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Brutal Death, Morbid Angel, Obituary
Avevo proprio bisogno di bombardarmi il cervello ripescando un vecchio lavoro dei Nile, di preciso la ristampa di 'In the Beginning' che raccoglie in un'unica release (anche in vinile grazie alla Hammerheart Records), i primi due lavori della band statunitense 'Festivals of Atonement' e 'Ramses Bringer of War'. Cosa cambi rispetto agli originali mi è fatto assoluto divieto saperlo, forse l’unica novità è il fatto che appunto siano raccolti in un unico disco. Il combo statunitense è famoso per il quel death metal ispirato all’antico Egitto anche se in questo cd, tolti un paio di intro, di Egitto ce n’è ben poco, se non esclusivamente a livello di liriche. Il trio guidato da Karl Sanders è da sempre fenomenale nello scatenare l’inferno, rifacendosi in questo caso, ad act storici quali Obituary e Morbid Angel, non aggiungendo però granché di personale a quella musica estrema di metà anni ’90. Diciamo che 'In the Beginning' è solo una forma embrionale di quello che col tempo sarebbero diventati i Nile, anche se in una song come “Wrought” sono già udibili le influenze orientaleggianti, vero trademark della band nelle successive uscite. Se amate i Nile e non avete i primi lavori, sarebbe proprio un peccato non avere 'In the Beginning' anche se francamente tendo a preferire un lavoro come 'Annihilation of the Wicked' o l'ultimo 'Vile Nilotic Rites'. Un lavoro comunque che conferma fin dagli esordi, l’attitudine devastante dell’act statunitense. (Francesco Scarci)

(Megaforce Records - 1999/2006)
Voto: 68

https://www.facebook.com/nilecatacombs

giovedì 28 settembre 2017

Nile - Legacy of the Catacombs

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Techno Brutal Death
Per chi conoscesse poco dei primi quattro album dei Nile, la Relapse Records rilasciò nel 2007 'Legacy of the Catacombs', raccolta “best of” per la band statunitense che includeva brani provenienti da 'Amongst The Catacombs of Nephren-Ka', 'Black Seeds of Vengeance', 'In Their Darkened Shrines' e 'Annihilation of the Wicked', oltre ad un bonus DVD con tre video ufficiali, “Execration Text”, “Sarcophagus” e “Sacrifice Unto Sebek”. Cosa però dire di una band, che solo pochi oramai non conoscono e che in vent'anni è diventata la numero uno nel panorama metal estremo? La raccolta pesca qua e là nella discografia dei nostri, mostrando la loro evoluzione sonora, ossia il cammino che dalle rive del Nilo li ha portati fino alle porte dell'inferno. Gli esordi dei nostri, e intendo quindi brani come “Barra Edinazzu”, “Howling of the Jinn”, “Masturbating the War God” e “Black Seeds of Vengeance”, sono caratterizzati dal famoso stile egizio, fatto sì di brutalità, ma con quegli intermezzi atmosferici legati alla tradizione egizia, che li ha resi famosi nel music biz. Man mano che progrediamo con le produzioni più recenti della band, il sound si indurisce ulteriormente (come se ce ne fosse stata la necessità), abbandonando quasi del tutto quei tipici fraseggi orientali che caratterizzavano il sound del trio americano, lasciando il posto ad un ultra tecnico brutal death, che nel mondo non credo abbia rivali. I tre video invece? Beh, sono tutti da scoprire... Se siete dei fan della band, immagino che i loro dischi li abbiate tutti; se invece siete dei novelli deathsters, beh qui potreste aver modo di capire di che pasta sono fatta i Nile. Al mondo non esistono rivali. (Francesco Scarci)

(Relapse Records - 2007)
Voto: 75

https://www.facebook.com/nilecatacombs

martedì 12 luglio 2016

Nile - Annihilation of the Wicked

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Techno Death
La Relapse Records da sempre fa grandi cose, ma nel 2005 si fece portavoce del ritorno sulla scena degli High on Fire e dei Cephalic Carnage tra gli altri, senza scordare gli statunitensi Nile. Un ritorno sulle scene ancor più terremotante, rispetto al precedente 'In Their Darkened Shrines', grazie ad una produzione eccellente ad opera di Neil Kernon (Queensryche, Nevermore). L'album vide in primis l’ingresso in formazione del bassista Jon Payne, appena diciannovenne e qualche altra novità: il fantomatico “Egyptian Death Metal”, tipico della band, fu infatti relegato in secondo piano, lasciando il posto ad un death metal sontuoso. Siamo di fronte a dei veri mostri di tecnica, capaci di torturare i loro strumenti e farne scaturire un sound permeato di una malvagità senza eguali, un robusto tritabudelle, feroce e brutale. Gli echi orientaleggianti, come dicevo, sono quasi inesistenti, si possono individuare in qualche assolo, sempre fantasioso e selvaggio, e nell’arpeggio iniziale di “User-Maat-Re”. L’abilità della band, oltre ad offrire un ottimo songwriting, fu nel combinare alla perfezione, il putiferio sonoro, suonato sempre con classe estrema, a momenti atmosferici, che riportano con la mente sulle tranquille acque del Nilo, dove cinquemila anni fa sorgeva l’antica civiltà egizia. Ottimo come sempre, il growling efferato di Karl Sanders, capace di rievocare antichi riti pagani; spaventoso poi il supporto ritmico, grazie ad una batteria potente e precisa, che fa largo uso di blast-beat; le chitarre si esibiscono in riff violentissimi e serrati, ma sono abili nel passare da momenti “schiacciasassi” a passaggi distorti più doom-oriented. Spero di avervi convinto che l’album in questione, è quanto di meglio prodotto dall'ensemble statunitense, un lavoro che prese e prende tutt'ora a calci nei fondelli ogni altra band in ambito estremo. Nile...”L’annientamento del male”. (Francesco Scarci)

(Relapse Records - 2005)
Voto: 85

https://www.facebook.com/nilecatacombs