Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Metropolitan State Records. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Metropolitan State Records. Mostra tutti i post

giovedì 1 novembre 2018

Cryostasium - Starbound

#PER CHI AMA: Psych Black, Oranssi Pazuzu
Nel 2017 me lo ero perso, ma fortunatamente qualcuno mi ha dato una mano a recuperare l'EP 'Starbound' della one-man-band statunitense Cryostasium. Pensate che Cody Maillet, il factotum di turno, ha partorito una cosa come 32 lavori, tra split vari, EP, collaborazioni e full length, in quasi 15 anni di militanza nell'underground, senza contare le sue altre innumerevoli creature. Insomma una fucina di idee che convogliano in questo EP di quattro spettrali pezzi. Il dischetto si apre con la title track, che propone quello che amo definire cosmic black metal e dove in realtà convogliano sonorità estreme con elementi più ricercati, quasi psichedelici. Questa caratteristica si fa ben più marcata in "Magnetic", dove i suoni glaciali di un lento black primordiale vengono inquinati da voci lontane e da gelide (e stralunate) interferenze dronico-ambientali che rendono per certi versi affascinante questo EP. Come al solito, siamo al cospetto di un'opera di non facile assimilazione: quel ronzio confuso di chitarre black, unito alle sperimentazioni dell'artista di Boston, rendono l'ascolto decisamente complicato, un po' come se stessimo ascoltando i Burzum sotto l'effetto della mescalina. Metteteci poi una registrazione lo-fi e potrete lontanamente capire come il suono risulti impastato e ancor più confondente. Aggiungete poi una componente vocale che sembra arrivare dalla costellazione della Lyra per cercare un contatto con la razza umana e capirete ulteriormente quanto sia complicato approcciare questo cd. E dire che in "Melancholera" il frontman statunitense non si perde in troppe chiacchiere, optando per concedere maggior spazio ad una musica alienante, mentre in "The Eye" il nostro polistrumentista opta per aumentare il numero di giri, in un pezzo dal piglio post black, un attacco arrembante dai forti connotati horror, ascoltate la tastiera della traccia per credere. Le sonorità divengono ancor più becere con la conclusiva "Adventurine", l'ultima testimonianza di un malefico sound proveniente laddove Vega splende nel cielo. Mi sa tanto che gli extraterrestri siano sbarcati sul pianeta Terra, ma questo già lo avevo già immaginato guardando il delirante artwork di 'Starbound'. (Francesco Scarci)

(Grimm Distribution/Metropolitan State Records - 2017)
Voto: 65

https://grimmdistribution.bandcamp.com/album/012gd-cryostasium-starbound-ep-2017