#PER CHI AMA: Sludge/Post Metal, Conan |
Dopo un paio d’anni dal primo 'Si Vis Pacem', il trio sludge doom bergamasco dei Magnitudo, torna alla carica con il nuovo 'Men Against Fire', un disco che si potrebbe descrivere come il figlio bastardo nato dopo una violenta copulazione e una dolorosa gravidanza da una relazione clandestina tra i Conan e gli Alcest. Tutto sembra mirato a stuprare timpani e scrostare intonaci, le voci sono ruggenti e cavernose, le chitarre abrasive e velenose e la sezione ritmica è un rullo compressore che avanza inesorabile come un carroarmato di acciaio inossidabile. L’evoluzione rispetto al primo disco è chiara, se la violenza è rimasta immutata nell’intensità, seppur arricchita da elementi progressive e in generale da parti meno ruvide e più ponderate, l’oniricità ha subìto invece un forte incremento. Nei pezzi sono disseminati rilassanti quanto meditativi momenti di eterei arpeggi e ritmiche lasche, funzionali a lasciare un po’ di respiro prima di rituffarsi a capofitto nell’inferno infuocato di riff rugginosi e onde quadre a cui i Magnitudo ci hanno abituati fin dal loro esordio. Non solo di violenza vive però questo 'Men Against Fire', c’è infatti un’importante componente culturale e di concetto che ci invita a riflettere e ad usare quello sconosciuto organo chiamato cervello. Mi riferisco in particolare alla citazione Orwelliana – ripresa nel titolo di uno dei migliori pezzi del disco – “Immagina uno stivale che schiaccia un volto umano per sempre”, potentissima incarnazione dell’idea secondo cui l’umanità è destinata a soccombere sotto il peso della propria ebrezza di potere in un mondo in cui l’individuo, vessato da doveri e svuotato di ogni propria personalità, esiste solo in funzione della collettività. Immagino legioni infinite di soldatini identici, con espressioni neutre e gli occhi bassi camminano in frotta verso le rispettive occupazioni, timbrano il cartellino, stanno alle loro postazioni, ripetono le medesime mortifere abitudini che lentamente consumano carni, pensieri e individualità. Solo quando gli stracci che portano addosso sono zuppi di sudore e incrostati di polvere, e quando ogni sinapsi è stata forzatamente scollegata e riprogrammata, gli è permesso di tornare alle proprie baracche fatte di niente, fatiscenti e standardizzate, in attesa solo di tornare al proprio lavoro. 'Men Against Fire' è quella voce interiore che spinge ad aprire gli occhi, a vedere e sentire che non ci sono solo ordini esterni ma anche una strada tracciata nell’anima che deve essere a tutti i costi percorsa a pena di unirsi all’infinito gregge di scimmie che altro non sanno fare se non acconsentire e sottostare. È forse questo il fuoco con cui l’uomo si deve scontrare, quello stesso fuoco che potrebbe spronare la mandria indefinita di soldatini a ribellarsi e riversarsi come furie nei propri posti di fatica per distruggerli e incendiare qualsiasi cosa possa ricordare la sensazione di soggiogamento che guidava le loro vite. Potrebbero usare il fuoco per ribaltare il potere trucidando nel sangue i propri ricchi governanti e radere al suolo la società marcia e impune per ripartire finalmente da zero a costruire un nuovo mondo. (Matteo Baldi)
(Sepulchral Silence Records - 2018)
Voto: 75
https://magnitudo.bandcamp.com/album/men-against-fire
Voto: 75
https://magnitudo.bandcamp.com/album/men-against-fire