#PER CHI AMA: Extreme Folk, Skyclad |
Ci hanno impiegato quasi vent'anni i cinesi Frozen Moon per rilasciare un lavoro ufficiale. Formatisi infatti nel 2001 a Jinzhou, dopo varie vicissitudini che hanno portato a molteplici split e cambi di line-up all'interno della band, finalmente si arriva alla tanto agognata release, un EP, speriamo come antipasto per un più prelibato lavoro su lunga distanza. La proposta viene erroneamente accreditata come black metal, sappiate che qui siamo al cospetto di qualcosa di ben più ricercato e raffinato. L'opening track, "Abuka I - Sacrifice" mi catapulta infatti in territori mediorientali che mai mi avrebbe lasciato pensare invece ad una band dell'Estremo Oriente. Il sound proposto è un black (ma non credo sia corretta questa definizione) mid-tempo, assai atmosferico corredato da melodie di carattere folklorico e qualche scorribanda estrema a livello ritmico, il che mi fa pensare ai nostri ad una sorta di Skyclad cinesi. "Abuka II - Evocation" sembra invece trascinarmi in Africa centrale, durante un qualche evocativo rito voodoo che peraltro si traduce anche a livello vocale tra grida ed invocazioni ritualistiche, mentre la musica scorre via tribale, affidandosi ad una ritmica serrata dal suono tuttavia scarno. Un peccato perchè un miglior apporto di chitarra e batteria, avrebbe trasformato il lavoro da intrigante a davvero spettacolare. Le melodie di fondo non nascondono le origini orientali dei Frozen Moon e cosi la proposta che inizialmente percepivo calcare terre africane, improvvisamente si sporca di melodie della tradizione cinese. "Invade of Bohai" si riferisce al mare di Bohai sul quale si affaccia la città dell'ensemble di quest'oggi. È ancora una certa tribalità africana però a governare la proposta della band in una sorta di danza attorno alle fiamme di popolazioni indigene. La musica poi prende la sua strada un po' più estrema, ma in realtà solo le vocals gracchianti del frontman costituiscono l'unico punto reale di contatto col black metal, perchè io parlerei di sonorità sperimentali folk pagane tribalistiche. Questo per dire che la compagine della regione del Liaoning propone un qualcosa di davvero originale, forse non suonato in modo impeccabile, ma sicuramente affascinante. La title track chiude il disco tra cavalcate black (qui posso finalmente dare il benestare alla definizione di musica estrema) inframmezzate però dalle immancabili melodie orientali, da partiture di chitarra acustica e classica e ancora da parti folk metal. Insomma pur essendo solo 22 minuti di musica, io li ho trovati francamente molto interessanti. Spero di avere nuove sulla band quanto prima, perchè se queste sono le premesse, credo che i nostri, aggiustando la produzione e limando qualche errore puramente esecutivo, abbiano davvero delle ottime potenzialità. (Francesco Scarci)
(Pest Productions - 2018)
Voto: 76
https://frozenmooncn.bandcamp.com/
Voto: 76
https://frozenmooncn.bandcamp.com/