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sabato 2 novembre 2019

Lunatii - Eternal Return

#PER CHI AMA: Symph Black
Mi domando come mai le one-man band siano sempre cosi ispirate, a tal punto da riuscire a rilasciare anche un paio di release l'anno? Non è immune nemmeno il musicista russo Ilya Kuftyrev (nome di battaglia Blakie White) che con questi Lunatii, in poco meno di cinque anni, ha fatto uscire quattro Lp, altrettanti EP, un paio di split album e tre demo. Insomma idee ne deve aver da vendere questo musicista e allora anzichè tenersele in testa, meglio metterle immediatamente in musica. Ecco da dove nasce quindi 'Eternal Return', un EP di due pezzi, dediti ad un black atmosferico che a quanto pare funge da apripista ad una nuova release sulla lunga distanza. L'opener del dischetto è un discreto esempio di black sinfonico che si muove tra chitarre ronzanti, screaming caotici ed una buona dose di tastiere che fungono da driver per l'intera impalcatura del brano. La song vanta anche una certa variabilità musicale che sembra tuttavia nuocere all'economia del brano visto che genera non poca confusione. La seconda song, "The Great Sea of Quiet", sembra inizialmente una ninnananna, cantata dalla dolce (si fa per dire) cantante rumena dei Psychalgia, Black Illness. Il pezzo, nonostante l'apporto della giovane cantante, si muove alla stregua del primo brano con chitarre in tremolo picking e comunque un bel quantitativo di melodie disegnate dalle keys del buon Blakie White, uno che si diverte anche con un altro paio di band, gli Aghory e i Salvation, per il sottoscritto realtà totalmente sconosciute. 'Eternal Return' rimane un discreto antipasto, che mi mette sicuramente addosso una certa curiosità per quel che concerne il rilascio dell'imminente 'Diskonformism: Anhedonia in Utopia', di cui presto dovremmo avere notizie. (Francesco Scarci)