#PER CHI AMA: Death/Doom, My Dying Bride, Morgion |
Da un luogo dal nome impronunciabile, Székesfehérvár, arrivano questi Eclipse of the Sun, quartetto ungherese dedito ad un death doom d'annata. 'Brave Never World', atto secondo nella discografia dei nostri, a dieci anni dalla loro fondazione, è un disco onesto, che francamente se fosse uscito vent'anni fa, avrebbe meritato qualche chance in più. Si, perchè l'iniziale "Pillars of Creation" non fa altro che rimarcare quelle che sono le influenze quasi trentennali del disco, che ci riportano alle prime release dei My Dying Bride. Questi, in compagnia di Morgion, Swallow of the Sun, primi Paradise Lost e moltissimi altri, potrebbero figurare tra le principali influenze del quartetto magiaro. Anche la successiva "Things Called Life" fa l'occhiolino alla "Mia Sposa Morente" sia per utilizzo della voce pulita (ma qui compare anche un cantato sporco) che per un impianto sonoro che suona un filino datato. Ed è un peccato perchè mi scoccia limitarmi ad una mera sufficienza come sprono per una band che fondamentalmente avrebbe le capacità per fare meglio ed essere un po' più personale. Questo perchè gli Eclipse of the Sun sanno suonare, creano discrete atmosfere (ascoltate la title track e quel suo fare sinistro), ma quello che manca è una buona dose di freschezza e da una band in giro da ben dieci anni, beh mi sarei aspettato qualcosa in più che seguire i puri dettami dei maestri del genere e poco altro. Tra i mie pezzi preferiti vi citerei la sofferente "Not a Symbol" e la più sperimentale "Home", dove la voce è lasciata in sola compagnia di una batteria di accompagnamento in una prova quasi del tutto riuscita. Ancora ampi sprazzi atmosferici in "World Without Words", song guidata dalle tastiere e da una larga parte ambient che esploderà in un finale a dir poco devastante e che a mio avviso rappresenta l'ultima vera apprezzabile traccia del disco, complice una song conclusiva, "Era of Sun", ancora troppo ancorata al sound dei My Dying Bride. 'Brave Never World' è alla fine un disco che sembra mostrare ancora il lato acerbo della band, o comunque non farne uscire i reali valori. C'è da lavorare ancora duro per scrollarsi di dosso i facili paragoni e togliersi qualche discreta soddisfazione. (Francesco Scarci)
(More Hate Productions/Satanath Records - 2020)
Voto: 62
https://satanath.bandcamp.com/album/sat291-eclipse-of-the-sun-brave-never-world-2020
Voto: 62
https://satanath.bandcamp.com/album/sat291-eclipse-of-the-sun-brave-never-world-2020