#PER CHI AMA: Black/Death, Morbid Angel, Necromass |
Ero scettico, lo ammetto: quando ho inserito 'Daemonarchrist' nel lettore cd e ho sentito superficialmente il primo brano, mi aspettavo di trovarmi di fronte una sorta di clone dei Cradle of Filth. Mi sono sbagliato e anche di grosso. Ascoltando con maggiore attenzione "Averno Resurrecturis", non si possono non notare le ritmiche che strizzano l'occhiolino al death metal, pur sfrecciando indemoniate all'interno di un contesto puramente black. Quello che mi sorprende è che la band esista addirittura dal 1996 (1993 se consideriamo la loro forma primordiale col nome di Immolator), questo a testimonianza del fatto che, nonostante i 3 Lp pubblicati (più uno ancora nel cassetto), gli Heretical non siano dei pivellini di primo pelo e che magari non siano stati proprio i CoF a prendere spunto dai nostri ragazzi siciliani? A parte le mie personali congetture, la band di Caltanissetta, fresca di contratto con la Beyond Productions, rilascia questo dinamitardo concentrato di black iper tirato dall'incedere a tratti orchestrale. Della prima traccia abbiamo già detto in breve, mi lascio pertanto travolgere dalla furia celestiale di "Der Monarchristus", song che sgorga gemme di odio in ogni suo riff, anche dai suoi affilati assoli, che sembrano presi in prestito da un mostruoso duo costituito da Deicide e Morbid Angel. Ecco che i binari della morte e della fiamma nera si incrociano nuovamente, mentre nella liturgica e sinfonica "I Bleed Black", i nostri ci offrono del black sinfonico suonato in una vena death, tradita solamente dalla magniloquenza delle sue tastiere. Le maligne screaming vocals di Nefarius (a tratti in stile Dani) acuiscono la valenza black di questo cd, mentre da sottolineare la mostruosa prova di Arymon (Brisen, Schizo e ex Sinoath) dietro la batteria e di Orias alle keys, apprezzabile soprattutto nella tenebrosa cover dei Limbo, "Devastate e Liberate (Libro Primo)", che ci concede giusto tre minuti di visionarie atmosfere oscure, prima della deflagrazione di "The Gift, Lemegeton". I nostri tornano a pigiare sull'acceleratore come degli assatanati, regalandoci altre violente ritmiche estreme, sulla falsariga di quanto prodotto dai Maldoror di 'Ars Magika' o dagli esordi dei Necromass. La band mostra le sue qualità anche quando i tempi non sono necessariamente forsennati, costruendo grazie a Azmeroth (sia basso che chitarra), delle ritmiche assai articolate. In "Lvzifer Démasqvé" gli Heretical hanno modo di impreziosire ulteriormente il loro sound con un inserto di violino che dona una dose di magia all'album, che nei suoi tre episodi conclusivi, ha ancora modo di offrirci ottimi spunti. "Res Satanæ Creata" è un pezzo esoteric-ambient, "Cvm Clave Diaboli" furia cieca e la conclusiva "Demonmetal" ci garantisce gli ultimi attimi di death/black, con tanto di chorus thrashettoni. Il disco si chiude con un outro in cui ricompare il violino, strumento caldo e sensuale che termina degnamente un lavoro che trova il modo di sorprenderci (io avrei evitato) con una serie di tracce fantasma, fino alla 66 in cui la band si diletta in inutili suoni dal sapore noise. Ci saranno anche voluti 13 anni dal precedente album, ma ne è valsa fondamentalmente la pena. (Francesco Scarci)
(Beyond Productions - 2014)
Voto: 80