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sabato 23 gennaio 2016

Consecration - Grob

#PER CHI AMA: Alternative Rock/Psichedelia
Ogni volta che esce un lavoro dei serbi Consecration tremo perchè non so mai cosa aspettarmi. Il combo di Belgrado ha infatti esordito con un album che ammiccava agli Opeth, sterzando poi il proprio sound verso Anathema e Porcupine Tree, per poi puntare decisi ad un alternative/post metal con il precedente 'Universum Zna', che citava addirittura Isis e Black Sabbath. E ora 'Grob', un lavoro uscito peraltro solo in vinile e digitale (che scazzo!). 'Grob' include cinque lunghi pezzi che già con "Debeli Leptir" preludono a sonorità che si muovono tra stoner e psichedelia, non disdegnando però lunghe fughe post rock e richiami alla musica balcanica, grazie anche all'utilizzo di sax, tromba, theremin e soprattutto fisarmonica. Me ne sono già innamorato, non fosse altro per la voce di Danilo Nikodinovsk che sembra costantemente sotto l'effetto di acidi nella sua catartica performance. Però se riuscirete anche voi a sorpassare questo scoglio, ma se amate alla follia gli Ufomammut non ci farete neppure caso, perderete la testa anche voi per 'Grob' e le ubriacanti linee di chitarra di "Sheed", che si muove deliziosa tra passaggi lisergici e frangenti blues rock e jazz, avvolti tuttavia da un alone doom. Interessante no la miscela che ne viene fuori? Io confermo e sottoscrivo. Mi rilasso con il lungo intermezzo strumentale di "Sećanje na Ameliju", che potrebbe essere colonna sonora di un qualche film drammatico franco-tedesco e mi rilancio all'ascolto dell'infinita title track (12 minuti) che dopo un preludio ambient, si muove seducente su sonorità morbide e compassate, semiacustiche e dove anche la voce di Danilo assume connotati quasi umani. Magari alle nostre orecchie stonerà il cantato in serbo (o qualche stonata qua e là), ma anche qui basta farci l'abitudine e farsi rapire dal rock mellifluo dei Consecration che peraltro regalano uno splendido lungo assolo di chitarra dal feeling autunnale assai malinconico e a dir spettacolare. Non tradiscono neppure questa volta i ragazzi serbi e con la conclusiva "Ejmi (1983-2011-201?)", i nostri ci deliziano con altri 12 minuti di rock atmosferico, saliscendi emozionali, sprazzi spacerock e un finale a sorpresa che apre a nuovi intriganti sviluppi sonori. Ottimo ritorno ragazzi, però la prossima volta fatemi contento con una uscita anche in cd! (Francesco Scarci)

(Geenger Records - 2015)
Voto: 75

http://consecration.band/album/grob  

domenica 1 dicembre 2013

Consecration - Univerzum Zna

#PER CHI AMA: Post Rock, Stoner, Psichedelia, Anathema, Isis, Black Sabbath
Questo è un cd dal doppio volto, dalla doppia anima. Avevo apprezzato esageratamente il precedente album ‘Cimet’, identificando i nostri come una sorta di Anathema dei Balcani, e quest’oggi mi ritrovo fra le mani questo ‘Univerzum Zna’ a scombinare tutti i miei piani mentali. Quando infilo il disco nel lettore e attacca “Vertikala”, il roboante riff che si accende è quello tipico delle stoner band più in acido con il vocalist che rasenta addirittura le performance di Ozzy dei vecchi tempi. Frastornato, forse ancor di più, totalmente disorientato, metto da parte la mia diffidenza iniziale e inizio a gustarmi il caldo e psichedelico evolversi di una traccia che ha il grosso merito di risvegliarmi da un gelido intorpidimento. Le atmosfere si fanno lentamente soffuse, cala prepotentemente la penombra mentre un lungo flusso strumentale di sonorità psych-post-rock delizia in modo esagerato le mie pretenziose orecchie. Non fosse stato per l’anomalo inizio, starei parlando di perfezione musicale. Ancora riverberi e chitarre di un certo rock desertico aprono e proseguono in “Luka Čeh”: ed eccolo palesarsi il dualismo nell’anima dei nostri. Cavolo, mi avevano appena conquistato con la opening track e mi ritrovo ad ascoltare un pezzo che si muove tra stoner, alternative e rock’n roll, non certo i miei generi preferiti. “Stepenice, Zvezde” è un bell’intermezzo acustico. Con la title track si esplorano nuovamente i territori della psichedelici, fatta di quei bei trip lisergici in cui uno si immagina a meditare in templi buddisti alla ricerca della purificazione della mente e dell’anima. Poi quando un tizio inizia a parlare una lingua incomprensibile (presumibilmente serbo), vengo risvegliato dalla mia fase di contemplazione ascetica. Peccato, anche qui stavo esplorando sentieri musicali meravigliosi, ma sono stato interrotto da questa fastidiosa narrazione. Mentre curioso nel bel digipack, il mio occhio cade sul missaggio ad opera di Aaron Harris degli Isis, complimenti ai nostri che sono riusciti a coinvolgere il mitico vocalist della band bostoniana. Vado avanti con “Prolaz” e l’eco degli Anathema questa volta emerge fortissimamente in una song acustico-strumentale, flemmatica e seducente, che sembra venir fuori direttamente da ‘We’re Here Because We’re Here’. Con “Gilmore” mi appresto ad affrontare gli ultimi 15 minuti di questo ‘Univerzum Zna’. Song dall’evidente sapore ‘pinkfloydiano’: musiche, atmosfere e finalmente (le pochissime) vocals all’altezza, a delineare i solchi di un amore mai sopito per i mostri sacri del rock psichedelico, per una effervescente chiusura in bellezza. Mi spiace aver constatato un paio di passaggi a vuoto di questo disco, che a mio avviso avrebbe potuto scalare la mia personale classifica del 2013 e collocarsi definitivamente al primo posto. Sorprendenti! (Francesco Scarci)

(Geenger Records – 2013)
Voto: 80

https://www.facebook.com/Consecrationband